“Mercoledì? Di Caprio!” Dimitri Bisoli, ciak si gira: tra parcheggi e reggaeton. “Ma quella volta che papà si infuriò…”
Appuntamento concordato, orologio che segna l’ora X. ‘Drin, Drin’, telefono che squilla a vuoto. Pochi minuti, display che si illumina. “Eccomi, scusami tanto ma ho ritardato un po’ dopo l’allenamento”. Seduta faticosa penso, macché. “No, no: il problema è stato un altro… Alla vigilia della sfida con l’Ascoli ho parcheggiato l’auto abbastanza lontano dall’ingresso, così quest’oggi sono andato a cercare lo stesso posto di allora”. Scaramantico, Dimitri Bisoli. E guardando i risultati… “Ho fatto più gol in questa prima parte di stagione (tre, ndr) che in tutta la mia carriera”. Parcheggio così lontano decisamente giustificato. Sorride. Umile, sì, ma idee chiare. “Nazionale? Non scherziamo. E’ una cosa così grande che al momento non voglio nemmeno pensarci. Sognare, però, sogno. La Serie A, uno di quei desideri che coltivo fin da piccolo. Però sempre piedi per terra, conosco solo la strada del lavoro e provo a percorrerla giorno dopo giorno. Se solo qualche mese fa avessi immaginato di vivere quello che sto vivendo adesso mi sarei dato del folle”. Invece è tutto vero. Verissimo.
E la sensazione è che il meglio deve ancora venire. Citazione che approva, anche se la musica del cuore è di tutt’altro genere: “Reggaeton, l’ho scoperto grazie ai miei amici – confessa a GianlucaDiMarzio.com Dimitri Bisoli – e da allora ascolto solo quella”. Insieme al suono degli sms, immancabili prima e dopo le partite. “Messaggi classici, papà con la tecnologia… Non ha nemmeno WhatsApp. Però il suo messaggio o la sua chiamata, insieme a quella di mia madre e di mio fratello, c’è sempre. Amo la mia famiglia, è tutto per me”. Papà Pierpaolo, punto di riferimento. Mito, modello. “Caratteristiche completamente diverse, però è il mio idolo anche in campo. A casa guadiamo spesso insieme i suoi gol, gli faccio notare che sono solo su Vhs”. Anche su YouTube, dai. “Sì, ma te l’ho detto. Lui con la tecnologia proprio…”. Risata, guai a far arrabbiare papà Pierpaolo. “A volte mi guarda con quell’aria un po’ così, sento che vorrebbe dirmi qualcosa, ma non lo fa quasi mai”.
Quasi, appunto… “Notte rosa, Romagna, piena estate. Esco con gli amici, rientro decisamente tardi. Al rientro facciamo un po’ di baccano, un mio amico si appende sul cancello di casa e cade proprio sulla sua macchina. Ecco, quella volta papà si è proprio infuriato!”. Ma poi, sicuramente, avranno fatto pace subito. Magari con un abbraccio, proprio come qualche partita fa. Brescia-Vicenza, papà e figlio uno contro l’altro: “Io non so dove mi porterà la mia carriera – racconta il centrocampista classe 1994 – ma posso già affermare che quello è stato il punto più alto. Il più bello, emozionante. Un sogno, sì”. Subito condiviso su Instagram, “quasi una malattia, è l’unico social che uso, mi piace tantissimo”. Passione proprio al primo posto, insieme a… Leonardo Di Caprio: “I suoi film mi fanno impazzire, è il mio attore preferito. Il mercoledì insieme ad un bel gruppo di miei compagni andiamo quasi sempre al cinema”. Ciak, si gira. Ma il finale è ancora tutto da scrivere. Regista, Dimitri Bisoli. Scenografia da Oscar.