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Meïté: “Il Milan deve restare primo. La forza è nel gruppo”

Soualiho Meïté ha avuto a malapena il tempo di arrivare a Milanello per fare il primo allenamento con la squadra, che poche ore dopo aveva già esordito nella vittoria di Cagliari con la maglia rossonera. Sono bastati però pochi minuti, per capire di essere in un ambiente importante: “Non so se è l’occasione della vita, ma è una grande occasione. Al Milan bisogna cambiare modo di essere, saranno mesi importanti” ha dichiarato nella conferenza stampa di presentazione.


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Proprio questi primi allenamenti gli hanno fatto capire cosa deve rappresentare il Milan oggi: “Sono nella squadra più forte della mia carriera. Mi è piaciuto subito l’ambiente dal primo allenamento, ci sono grandi giocatori e ho sentito l’energia del gruppo”.

La sua ambizione non gli permette di accontentarsi di un ruolo da comprimario, una volta arrivato in un grande club: “Sento di poter prendere il posto da titolare. C’è concorrenza, ma devo lavorare tanto e trovare le gambe giuste, voglio essere pronto per giocare da titolare. Mi sono sentito subito dentro la squadra e ora mi sento tranquillo. Si può solo migliorare in un gruppo così”.


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Tanto da dimostrare, ma nessun dubbio quando è arrivata la chiamata dei rossoneri: “Posso aiutare subito, non sono venuto per la bella città e per il primo posto in classifica. Siamo primi e dobbiamo starci, devo fare ancora di più per dare una mano. C’erano altre squadre che mi volevano subito a gennaio, ma appena ha chiamato il Milan, non ho pensato ad altro che venire qui”.

Dopo essere stato allenato dall’ex Milan Giampaolo, ora trova la guida in panchina di Stefano Pioli: “Mi piace il modo di giocare di Pioli, con lui si gioca la palla e si sta in movimento. In difesa pressiamo alto e cerchiamo di recuperare subito il possesso”.


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Chiusura sulle sue fonti di ispirazione a centrocampo: “Bisogna guardare quelli più completi, per questo dico Pirlo, Modric e Yaya Touré” e sul motivo che lo ha portato a scegliere la maglia numero 18 in questa nuova esperienza “Non l’ho scelto a caso" dice. " È stato il mio primo numero quando sono arrivato in prima squadra, così l’ho ripreso”.