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“Maura? Presente!”. Registro, appello e attesa: per i biglietti di Roma-Liverpool è già febbre

Avvocati, finanzieri, operai, casalinghe, studenti. Ci sono tutti fuori dal Roma Store di Piazza Colonna. Tutti presenti in attesa dell’appello. Alle 12 si inizia. Chi c’è c’è, chi non c’è ha mezz’ora per presentarsi. Poi è fuori. L’organizzatore di tutto inizia: “Carlo? Eccolo là. Luca er giornalaio lo so io, sta a lavorà ma c’è. Maura?”. E dal fondo della fila arriva puntuale la presenza: “Ecchila”.

La febbre per accaparrarsi un biglietto per il ritorno di Champions League tra Roma e Liverpool è iniziata. Quasi due giorni prima dell’apertura della vendita. Sacco a pelo, viveri e un registro. Bisogna fare una lista d’attesa, serve organizzarsi. Tutto fai da te ovviamente. Ed ecco i primi tagliandi che si staccano. È mezzanotte di lunedì, inizia la fila. Uno, due, tre… a mezzogiorno di martedì si chiama il numero cento: “Giorgio?”. “Presente”.

L’appello è andato liscio. Quasi tutti presenti, qualche defezione dell’ultimo momento. Ma c’è il garante: “Mo arriva, sta sull’autobus”. Appuntamento alle 18 per la nuova conta. Bisogna esserci, sennó si perde la fila. Il botteghino aprirà mercoledì alle 10. Centouno, centodue…