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Matelica, la prima volta non si scorda mai

Matelica, città di Enrico Mattei, del Verdicchio e del miele. Il sito istituzionale della piccola cittadina dell'entrorterra marchigiano si racconta così. Turismo, storia, siti archeologici, informazioni al cittadino. Sul portale c'è davvero tutto, ma manca un richiamo al calcio. Probabilmente il vero orgoglio cittadino almeno di questo 2021. Perchè le 9443 anime in provincia di Macerata sognano in grande grazie alla loro squadra. 

I biancorossi sono alla loro prima storica partecipazione al campionato di Lega Pro, risultato ottenuto grazie al grande lavoro del presidente Canil e del direttore Francesco Micciola, premiato oggi come miglior direttore sportivo della scorsa stagione in Serie D. 


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Lavoro, grinta e voglia di non mollare mai: questo il mantra dell’allenatore Gianluca Colavitto, artefice di questa splendida cavalcata. I suoi ragazzi ora sono decimi in serie C, al primo anno da professionisti. L’allenatore che arrivava dall’Avezzano, ha saputo toccare le corde giuste, lavorando sulla testa della squadra che ha pian piano preso consapevolezza dei propri mezzi. Tanta ambizione, poca pressione. 


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La squadra è al decimo posto e viene da 2 vittorie consecutive, l’ultima in casa al Helvia Recina di Macerata. Già perché a Matelica lo stadio non c’è, o meglio non è a norma per la Serie C. Nei decenni vissuti tra Prima categoria ed Eccellenza, lo Stadio Giovanni Paolo II andava più che bene, ma il salto tra i professionisti è un'altra cosa. 


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Voglia di riscatto, entusiasmo e consapevolezza di potersela giocare con tutti. Queste parole d’ordine rispecchiano perfettamente la stagione del Matelica, trainata dai gol di Volpicelli e Leonetti. Storie diverse le loro, destini comuni. Il primo è di proprietà della Salernitana e vuole consacrarsi in Serie C per dimostrare di essere pronto al grande salto. Leonetti invece arriva dalla Vastese e dopo tanta gavetta punta in alto. Per loro parlano i numeri, 15 gol e 6 assist in due. 

I biancorossi non sono però solo attacco, sono anche grinta e compattezza, guidati da capitan De Santis e dalle geometrie di Davide Balestrero, finito sul taccuino dei più importanti club di C. Le idee a Matelica sono quindi chiare: non svegliarsi da un sogno chiamato Serie C.