Rinati dal baratro, Benassi: “Depor tra i progetti più innovativi in Spagna”
Dal documentario “La Coruña vive per il Depor: ‘Vita lenta’ e sentimento”: la nostra intervista all’amministratore delegato del club galiziano
Ricordate “l’italiano dietro la rinascita del Deportivo La Coruña?” A maggio era il direttore generale. Oggi, Massimo Adalberto Benassi è l’amministratore delegato del club galiziano: “Grazie alla nuova società abbiamo estinto i debiti precedenti. Ora guardiamo al futuro con grande prospettiva. L’obiettivo è che tutto possa svolgersi al meglio”. Oggi, il Depor è in Segunda División: il ritorno in una categoria che mancava da tanto tempo. In questo, Benassi ha recitato un ruolo da assoluto protagonista.
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Tra città e nuovi progetti: la nostra intervista all’ad Benassi
Ci siamo dati appuntamento al parco di Monte San Pedro, non un luogo qualunque per Benassi. Una vista panoramica che si affaccia su La Coruña: la Torre d’Ercole da una parte e lo stadio Riazor dall’altra. Un perfetto semicerchio che racchiude l’oceano. “La città offre tranquillità, è piccola ma allo stesso tempo molto accogliente“, racconta l’amministratore delegato a gianlucadimarzio.com. Bucolica ma ospitale. Un trattamento provato sulla sua pelle dopo l’approdo nella dirigenza del club: “Il club è riconosciuto per tutto quello che fatto in passato e per quello che si sta costruendo negli ultimi anni. Ha uno dei progetti più giovani ma innovativi della Spagna”. Dall’area marketing fino al ruolo di ad: un upgrade continuo, sinonimo di riconoscenza per quanto dimostrato con i fatti. Ricostruendo dalle macerie un club al passo del baratro.
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Parlavamo di fatti concreti. Benassi ne ha dato l’ennesima conferma: “Abbiamo iniziato a sviluppare un progetto con Populous (lo studio di architettura che costruito il nuovo stadio del Tottenham): l’idea è di iniziare a lavore nei prossimi mesi per programmare un nuovo edificio per il centro sportivo. Così da poter accogliere tutte le squadre della società”. Nessuna esclusa. Abegondo potrebbe dunque lasciare il posto a una nuova ciudad deportiva.
L’intervista si conclude con un sogno, che potrebbe somigliare a una profezia: “Tra cinque anni? Speriamo di ospitare barcellona e real madrid al Riazor”. Intenzioni chiare e concrete. Depor parla italiano.
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