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“Io, scopritore di due frecce”. Vanderhaeghe racconta Marusic e Lukaku: “Corsa, assist e gol, due talenti”

Generazione hashtag: #AM77. Due lettere, un numero, un
protagonista: Adam Marusic. E alzi la mano chi lo conosceva già da prima. Poche? Poche.
Scetticismo iniziale: “Chi abbiamo preso?”. Qualche indizio: investimento da 6,5 milioni di euro. Un “colpo alla
Tare”
. Ergo: “Tempo al tempo, fiducia”. Marusic è arrivato a Roma
un po’ così, tra un sorriso ai cronisti a Fiumicino e i dubbi dei tifosi:
“Sono in un grande club”. Curiosità incalzante, fuori lo
smartphone per cercare informazioni: “Montenegrino, classe ’92, Serie A belga”. Kortrijk, poi l’Oostende di Yves Vanderhaeghe: “E’
stato il mio maestro, ha il potenziale per allenare anche l’Anderlecht”.
Stima. Oggi Vanderhaeghe allena il Gent in cui esplose Milinkovic, ha allenato anche Jordan Lukaku ma ai
tempi del Kortrijk è stato il primo a credere in quel ragazzo lì: “Timido, ma con le qualità del grande giocatore!”. Marusic, adesso,
stupisce con la Lazio e Inzaghi se lo gode, 5 assist e un gol nelle ultime 7
partite tra Europa e Serie A. Rivelazione a tutta corsa: #AM77. Vanderhaeghe l’ha scoperto a 21 anni, oggi ce lo racconta
in esclusiva su Gianlucadimarzio.com
. Discovery Marusic.

ASSIST, CORSA E LAVORO

Vanderhaeghe esordisce così: “Ci messaggiamo
spesso! Gli faccio un grande in bocca al lupo, davvero. Mi ha lasciato un ottimo
ricordo, gli auguro il meglio”
. All the best to Marusic, cronache da
Kortrijk: “E’ un bravo ragazzo, fin dal primo
allenamento ho pensato che potesse arrivare ad alti livello. E gli dicevo
sempre!
“. Prima impressione? “Positiva, ovviamente. Rimasi stupito,
aveva soltanto 21 anni. All’inizio non parlava inglese, aveva qualche
difficoltà dal punto di vista relazionale, anch’io ero appena arrivato al
Kortrijk tra l’altro”.
Niente panico però: “Gli dissi fin da subito
che poteva diventare un top, abbiamo parlato molto. L’ho motivato, ci ho
creduto e alla fine è riuscito ad emergere”
. Sei reti il primo anno:
“Poi sono andato all’Oostende…”
. Lista già pronta per il mercato:
“E’ stato il primo nome che ho chiesto alla società, lui mi ha seguito ed
è diventato un giocatore importante, anche in Nazionale. Tant’è che dopo un
anno è andato subito alla Lazio”
. Meritocrazia: “Certo, tutta farina
del suo sacco”.
E di alcune qualità importanti: “Innanzitutto
può giocare in tanti ruoli. Terzino, esterno d’attacco, esterno a tutta fascia.
Nasce come difensore, ma spesso lo facevo giocare davanti, sia a destra che a
sinistra. Per lui non fa differenza. E’ rapido, veloce, sa proteggere il
pallone e usa entrambi i piedi. Ma la sua migliore dote sono gli assist! Ne
faceva tantissimi, ogni tanto segnava pure. Era bravo a partire da dietro. E’
davvero un bel giocatore, un talento”
. Vanderhaeghe lo ripete spesso,
puntando anche sulle sue qualità caratteriali: “E’ un lavoratore, si è
sempre applicato con impegno e non ha mai detto nulla. Ascolta, ha un grande
forza mentale e mette sempre il 200% in ogni allenamento”
. Come ora. Marusic dribbla gli scettici e si prende la Lazio. Scoperta di Inzaghi, intuizione di Tare,
“farina del suo sacco”
. Garantisce Vanderhaeghe.


NON PIU’ “L’ALTRO LUKAKU”

“Ricordo bene anche Jordan…”. Alt, non finisce
qui. Vanderhaeghe ha allenato anche Lukaku, fratello di Romelu:
“Arrivò dall’Anderlecht qualche anno prima, era giovane, con me
giocò quasi tutte le partite”
. 34 gare, 3 gol, tanti assist: “Mi
fidavo molto di lui e delle sue capacità, difficile trovare un terzino così, tutto
mancino. Uno che fa avanti e indietro per tutta la gara.
E’ anche difficile buttarlo a terra con un fallo eh, fisicamente è davvero
straripante”.
Un treno. Tant’è che l’anno scorso l’ha preso la Lazio per 5 milioni. E alla lunga ha conquistato tutti, specie con assist all’ultimo minuto in Supercoppa Italiana. Non più l’altro Lukaku: “Può ancora migliorare tatticamente”.
Piccola lacuna: “E’ molto veloce, è la sua forza, ma deve crescere
dal punto di vista difensivo”
. Pochi problemi davanti: “Era l’oro dei
nostri attaccanti, quanti assist a Canesin (esterno dell’Oostende ndr)”
. Aneddoti sparsi: “E’ un bravo ragazzo, talentuoso, non mi ha mai dato problemi
caratterialmente. Forse ogni tanto era un po’ svogliato, si
rilassava, non si allenava al 100&. Ma sono contento che sia andato alla
Lazio, all’Oostende face una bella stagione. Ora è in uno dei club più importanti
d’Europa”
. Memories, Vanderhaeghe ci lascia con una piccola chicca: “Sai, ho
giocato anche con Biglia!”.
Giovanissimo, appena arrivato all’Anderlecht:
“Non sapeva l’inglese, parlavamo in spagnolo. Giocavamo insieme a
centrocampo, era un bel talento, all’inizio un po’ timido. Poi è migliorato
molto. Sono orgoglioso di aver giocato con lui, spero
faccia bene nel Milan. Come Marusic e Lukaku alla Lazio”
. Le sue frecce, i suoi ragazzi.