Inter, Marotta: “Serie A andrebbe ridotta a 18 squadre. Lautaro? Rinnovo già fatto”
Le parole del presidente dei nerazzurri ai microfoni di Rai Radio Anch’io
“Siamo campioni in carica. Ci sono basi umane e tecniche di grande spessore”. Parla così Giuseppe Marotta, presidente e amministratore delegato dell’area sportiva dell’Inter, ai microfoni di Rai Radio Anch’io. “Io in Germania? Sono andato da tifoso, da dirigente del calcio italiano e sono rimasto piacevolmente impressionato dall’entusiasmo che hanno questi ragazzi e l’allenatore. Sono molto ottimista per il futuro. Lautaro Martinez? Virtualmente ha già firmato. Dobbiamo raccogliere la firma, è una questione di giorni perché ora è in Nazionale. Ma il suo rinnovo è già fatto”.
Inter, le parole di Marotta
Il numero uno dei nerazzurri ha parlato anche del Mondiale per club. “Non abbiamo informazioni molto concrete, però viene accolto con grande orgoglio da noi perché è una vetrina importante di livello mondiale. Rappresenta però a mio giudizio un ulteriore sovraffollamento del calendario, che è un problema già da diverse stagioni. L’anno prossimo ci saranno anche più gare di coppa internazionale con la nuova Champions. Per vincere la coppa, c’è la possibilità di giocare 13 o 15 partite. Il mondiale a 32 squadre rappresenta un ulteriore motivo di valutazione. Il calendario si comprime sempre di più. Andrebbe rivisto alla luce di tutte le competizioni. A mio giudizio, la Serie A andrebbe ridotta a 18 squadre”.
Marotta ha poi proseguito. “Troppe partite e troppi impegni? Da una parte rappresenta una vetrina e un orgoglio per un club come il nostro, dall’altra si deve anche tutelare il lavoro dei nostri ragazzi. I carichi di lavoro attuali non sono più sostenibili e il rischio di infortuni è altissimo. Questo rischia di pregiudicare anche lo spettacolo. Oltre al fatto che così il calcio potrebbe perdere di spettacolarità. Nella stagione 2022-23, quando siamo arrivati in finale di Coppa Italia e Champions, Barella ha giocato 52 partite tra agosto 2022 e giugno 2023. Il rischio infortuni è veramente notevole”. A seguire, un commento sulla Nazionale di Luciano Spalletti. “Io credo che abbiamo un’età media giusta. Come ha detto Buffon, questa squadra ci darà grandi soddisfazioni tra qualche anno, quando tutti raggiungeranno il top della carriera. Credo che il gioco espresso sia buono, anche grazie all’ottimo lavoro di Spalletti, che fa divertire e gioca un calcio organizzato e molto bello da vedersi. L’aspetto motivazionale e di esperienza servono. Secondo me si stanno tracciando le basi per creare un gruppo che potrà darci tante soddisfazioni”.
Tra i protagonisti in Germania c’è anche Frattesi. ““È un altro elemento molto valido. È un giocatore molto moderno. Fa della sua forza agonistica il suo fiore all’occhiello ma poi sa adattarsi bene anche tatticamente. È un giocatore eclettico e moderno, questa è l’evoluzione del calcio e noi dirigenti dobbiamo trovare giocatori con queste caratteristiche.Inzaghi in Nazionale? Lui è molto giovane. Ha ancora tempo di fare esperienza. Io credo abbia fatto un salto in avanti davvero notevole. È un bravo allenatore, moderno, ha anche grandi qualità umane. Oggi in qualsiasi ambito, la competenza deve andare di pari passo con le qualità umane. Inzaghi ha valori. Su di lui c’è grande pressione, ma io sono molto contento e sono molto ottimista anche per il suo futuro. La mia speranza è che possa rimanere con noi per tanti anni”.
Marotta parla anche dell’Arabia Saudita e delle proprietà americane. “Lo sport rappresenta un grande patrimonio della nostra Italia, insieme al turismo. E quindi vanno tutelati. Noi non siamo più l’El Dorado del calcio come negli anni ’90, ora siamo un calcio di transizione. I calciatori che arrivano poi vengono attratti da altre offerte e per noi è difficile trattenerli. La nostra capacità deve essere riuscire a sostituirli in maniera adeguata senza spendere tanto. Le proprietà americane? Delle 20 squadre di Serie A, 10 sono straniere. Il nostro modello degli anni ’60-’70 non c’è più e bisogna prenderne atto. Ma menomale che arrivano investitori stranieri, che permettono al nostro calcio di non perdere in competitività. Questi investitori, come Oaktree, manifestano la volontà di mantenere stabilità, trasparenza e rigidità finanziaria, mi sembra giusto. Quindi no alle spese folli”.
A seguire, Marotta parla anche delle commissioni degli agenti. “Nella scorsa stagione si è raggiunto quasi 1 miliardo di commissioni. Un miliardo di soldi che va fuori dal sistema. Io capisco che debba esistere questa professione, che va rispettata, però a volte ci sono situazioni non chiare e bisogna regolamentare le azioni di questi professionisti. Conte al Napoli? Auspico che il nostro campionato di Serie A sia sempre più attrattivo e questo è possibile con allenatori vincenti. La speranza poi è quella di vedere di nuovo noi campioni d’Italia. Anche a livello europeo stiamo avendo risultati importanti come campionato, è frutto di una crescita generale”.
Marotta chiude parlando di San Siro, il rinnovo di Lautaro e non solo. “Il problema degli stadi in Italia è notevole. C’è lentezza burocratica, di autorizzazioni… che poi porta a una fuga degli investitori. Il problema è generale. Abbiamo stadi di 70 anni. L’auspicio è che, nel nostro caso, si riesca a trovare una collocazione definitiva. Per noi se ne sta occupando il mio collega Antonello. Ma è un problema, è un problema. Un’esigenza e un problema, noi ci stiamo lavorando. La zona? Sì l’abbiamo individuata a Rozzano. Abbiamo già un contratto di esclusiva fino al 2025, poi c’è la proposta di San Siro per la riqualificazione. Vedremo. Adesso è prematuro”.