Riscaldamenti negli spogliatoi, battesimi e il San Carlo di Birmingham: la prima Inghilterra di Maresca
Manchester City? Leicester? No, la prima esperienza inglese di Maresca è con il WBA, tra battesimi e riscaldamenti negli spogliatoi
Dimenticate l’Enzo Maresca “erede” di Claudio Ranieri al Leicester, collaboratore di Pep Guardiola nel Manchester City e possibile nuovo allenatore del Chelsea. Immaginatelo ancora con i capelli, venticinque anni più giovane e catapultato in un Paese dove non conosce mezza parola.
Maresca e la prima esperienza inglese con il West Bromwich Albion
La prima Inghilterra di un Enzo Maresca appena diciottenne è così. Sono gli anni di Gianluca Vialli al Chelsea e di Paolo Di Canio allo Sheffield Wednesday, la Premier League non è ancora il colosso che conosciamo oggi e dopo le giovanili tra Milan e Cagliari, Enzo lascia l’Italia per diventare a tutti gli effetti un calciatore con il West Bromwich Albion. Una scelta fuori dagli schemi visto che a fine anni Novanta la Serie A è il miglior campionato del mondo.
Hotel, ristoranti e battesimi: una piccola colonia italiana
Ma Maresca è senza squadra e, nonostante la barriera della lingua inglese, decide di fare un salto nel vuoto. Appena arriva, nel 1998, la sua fortuna è una famiglia italiana che gestisce l’hotel in cui alloggia per i primi tempi. Poco dopo il WBA ingaggia anche Mario Bortolazzi, rimasto svincolato dopo otto anni al Genoa: una mini-colonia azzurra in First Division, la Serie B d’oltremanica e oggi Championship. E se fuori dal campo il riferimento sono i gestori dell’albergo, in squadra, oltre all’ex allenatore del Chelsea Graham Potter, c’è un certo Richard Sneekes, olandese dalla bionda chioma con un passato all’FC Locarno, in Svizzera. Anche lui sa l’italiano: bingo.
Due gol a testa e salvezza archiviata con largo anticipo. La stagione fila liscia e, come ogni italiano che si rispetti all’estero, una volta a settimana l’appuntamento è al ristorante italiano ‘San Carlo’ di Birmingham. Perché sì, bella l’Inghilterra, ma il cibo dell’Italia? Giusto una mezz’ora di macchina, anche per il pranzo del battesimo della figlia di Bortolazzi, in cui Maresca ha fatto da padrino, o sotto la classica pioggia britannica.
Il riscaldamento negli spogliatoi
La stessa che in una trasferta li obbliga a fare riscaldamento negli spogliatoi invece che sul campo inzuppato. Un po’ come può capitare nei dilettanti al giorno d’oggi, perché altrimenti il terreno si rovina ancora di più: “Se ci avessero visto in Italia, ci avrebbero preso in giro a vita”. Ricordate cos’era il calcio inglese e guardate cosa è diventato, ricordate chi era Enzo Maresca e cosa sta diventando.