Dai campus estivi al gol in A col Verona: tutto su ‘Max’ Kumbulla
“Marash, è più difficile marcare Quagliarella e segnare in Serie A oppure fare le interviste?”. Un secondo di tempo per pensarci ma non oltre, perché “ovviamente la seconda”. Timidissimo, Kumbulla (17 anni in meno di Quaglia!), che si legge esattamente come si scrive, senza accento finale, mi raccomando. Di nazionalità è albanese, perché mamma e papà sono di quelle parti. Marash (per tutti Max), però, parla, pensa e difende da italianissimo. Il modello sportivo di riferimento – difensore centrale come lui – è un altro indizio azzurro di tutto rispetto: Giorgio Chiellini. Kumbulla è nato e cresciuto a due passi dal campo di allenamento del Verona, Peschiera del Garda; e fino a qualche anno fa, quando ancora soltanto sognava di giocare in Prima squadra, era solito frequentare i ‘campus’ estivi del club aiutando i vari allenatori e responsabili a gestire e preparare il necessario per i bambini gialloblù del futuro. Esempio per i più piccoli. Kumbulla è un ragazzo educato, professionista, estremamente rispettoso dell’altro e dell’avversario. Fuori dal campo, vola estremamente basso: dopo l’esordio in Serie B nel dicembre del 2018 con Fabio Grosso in panchina – ah, tra l’altro, da notare come il ragazzo sia passato da 2 presenze ufficiali nella stagione 2018/19, causa infortuni, a giocarle quasi tutte in Serie A quest’anno – non ha creduto nemmeno per un attimo di essere già arrivato tra i grandi, tant’è che, nelle settimane successive, è ’tornato’ in Primavera con la massima serietà di sempre. Oggi Marash é il piú giovane difensore ad essere andato a segno nei top-5 campionati europei 2019/20 e il primo difensore nato dopo l'1/1/2000 a segnare una rete in Serie A. Con la maglia del Verona addosso, ovviamente, che è la squadra in cui gioca da quando aveva 8 anni. “A chi lo dedichi? Alla mia famiglia e alla fidanzata” ha ammesso a Sky Sport con voce leggera e faccia pulita, solo con un accenno di barba. Di lui, il suo allenatore Ivan Juric, ne parla benissimo: “Impara in fretta! Come ho scoperto il suo potenziale? Quest’estate, in ritiro, non faceva passare nessuno!”. Un muro. Su cui la società Verona ha puntato moltissimo: Setti e D’Amico, addirittura un anno fa, hanno rifiutato offerte di squadre di buon livello come Sassuolo ed Empoli. A gennaio, invece, c’è stato addirittura un sondaggio della Juventus che ha fiutato le qualità del ragazzo e ha voluto tastare il terreno. “Kumbulla non si tocca”, ha replicato, secco, l’Hellas. Lungimirante. I risultati, oggi, sono evidenti. Ma è solo l’inizio. Perché Marash ha finito di crescere – "Sì, ho finito, speriamo di mettere su massa” – ma solo fisicamente.