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Mancini: “L’anno prossimo l’Inter sarà alla pari della Juventus. Cina? No, sono più attratto dalla Premier”

In estate il divorzio dall’Inter, Roberto Mancini da sette mesi è senza panchina. E l’ex allenatore nerazzurro, intervistato da La Stampa, ha parlato proprio del suo momento e delle offerte arrivategli da quando è libero. “Posso anche aspettare un altro po’ (ride) però è vera la teoria che dopo tanti anni di lavoro poi ti “stanchi” a non fare niente – ha dichiarato Mancino – Appena ho lasciato l’Inter ho avuto tre offerte dalla Cina, li ho ringraziati e ho rimandato la questione. Adesso sono più attratto da altri campionati, soprattutto la Premier inglese. Se sto seguendo Conte? Gli ho detto esattamente questo: mi raccomando non fare scherzi, diventi il quarto italiano ad aver vinto la Premier, battiamo i tecnici inglesi ed entriamo nella storia”.

Insomma, l’allenatore italiano funziona. Sia in Inghilterra che all’Inter: “Siamo i migliori. Pioli è un ragazzo intelligente e molto preparato. L’Inter? Non è stata questione di pazienza, all’Inter si era creata una situazione assurda, sempre più difficile da gestire, c’erano troppe persone che parlavano. Con me i cinesi sono stati perfetti. Mi è dispiaciuto andare via, sono sicuro che avremmo fatto un grande campionato. I ragazzi stavano migliorando, la mia Inter si stava preparando a rivincere, ma per lavorare bene serve la fiducia di tutti. Quando ho deciso di andare via? Non c’è stato un momento preciso. Diciamo che ho sperato fino in fondo che le cose si potessero aggiustare ma dentro di me sentivo che si era rotto qualcosa. La squadra non era stata costruita male, i giocatori hanno sempre dato l’anima, era impensabile che potessimo essere già pronti il 20 agosto. De Boer? Ha detto che la squadra non correva ma è inesatto. Però lo perdono perché lavorare all’Inter in quelle condizioni non era facile, non conosceva nessuno, non lo hanno aiutato. Quindi è normale cercare delle scuse. Mi spiace che sia finita male, aveva bisogno di più tempo per ambientarsi”. Dall’Inter al Milan, che ha individuato in Fassone e Mirabelli i dirigenti giusto per il corso cinese che verrà: “Fassone è il top, è competente, sa di calcio ed è una persona per bene, un peccato mandarlo via dall’Inter. Mirabelli conosce benissimo i giocatori e ha il grande pregio di dirti sempre quello che pensa veramente anche se non ti piace”.

Ed ora Mancini guarderà Juventus-Inter di domenica sera da spettatore: “L’Inter è una squadra che va migliorata ancora ma lo sanno benissimo. Questo non toglie nulla a Gagliardini che è un ottimo giocatore, giovane e di qualità. Il campionato lo rivincerà la Juventus, ma l’anno prossimo, grazie alla forza di Suning, l’Inter potrà davvero giocarsela alla pari. In certe partite può succedere di tutto, secondo me l’Inter non parte sfavorita, il filotto di vittorie in campionato non è casuale. Effetto Stadium? Esiste, il fattore campo porta ai bianconeri sette-otto punti in più all’anno. Lo stadio conta. Vuole sapere cosa è successo al West Ham? Il nuovo Olympic Stadium non ha la stessa atmosfera di Upton Park, là c’era un clima diverso, più rumore. Me ne sono accorto anch’io qualche giorno fa andando a vedere la sfida contro il Manchester City. Dopo tre sconfitte è già stato fatto notare. Allegri con cinque calciatori offensivi contro l’Inter? Se Mandzukic continuerà a sacrificarsi così perché no? Dybala ha una classe immensa, è il grosso rimpianto dell’Inter. Lo avevano in mano, potevano offrire di più, invece, è finito alla Juventus. L’acquisto di Higuain? Come fai ad opporti se ti arriva un fuoriclasse che ha appena segnato 36 reti? Higuain garantisce almeno 22 gol all’anno, ha rafforzato la Juventus e ha indebolito una diretta avversaria come il Napoli. Higuain o Icardi? Li faccio giocare insieme. Tante volte mi hanno chiesto se allenerei la Juventus, soprattutto i miei amici juventini. E la risposta è sempre la stessa: sì perché sono un professionista”

E su Buffon e Donnarumma: “Rubo a Nicola Pietrangeli la stessa risposta che ha dato per Federer: se Gigi si diverte e sta bene perché dovrebbe smettere? Direi che Donnarumma sia il suo erede, da subito si è visto che era un predestinato”.