Manchester United, il disastro di Monaco sessant’anni dopo
E’ il 6 febbraio 1958, la sera prima il Manchester United ha pareggiato 3-3 sul campo della Stella Rossa, qualificandosi così alla semifinale di Coppa dei Campioni. L’aereo della squadra si alza in direzione Monaco di Baviera, dov’è prevista una sosta per rifornimento carburante. Tutto ok, si riparte. Primo tentativo di decollo fallito, così come il secondo. Al terzo il velivolo si schianta contro le recinzioni della pista e poi su una casa. Muoiono ventitré persone, tra cui sette calciatori dello United e tre membri dello staff.
Una tragedia che da sempre viene ricordata nel mondo del calcio, in cui hanno perso la vita i giocatori di una delle squadre più forti d’Europa. I Busby Babes, dal nome dell’allenatore Matt Busby e la giovane età della rosa. Tra i sopravvissuti, miracolosamente, Bobby Charlton: da lui ripartiranno i Red Devils e riusciranno a vincere la Coppa dei Campioni solo dieci anni dopo questo terribile disastro.
Oggi, a sessant’anni di distanza, il ricordo è ancora indelebile. Il club ha organizzato una cerimonia che si terrà oggi ad Old Tafford con la presenza di José Mourinho e Michael Carrick, lo stesso è stato fatto a Monaco e Belgrado, mentre sui propri profili social ha cambiato l’immagine del profilo con un orologio. Segna le 3:04, orario dell’incidente. Lo stesso hanno fatto gli storici rivali del Manchester City, con l’hashtag #ACityUnited, ricordando che quel giorno perse la vita anche Frank Swift, a quel tempo giornalista ma ex giocatore dei Citizens.