Foden, il pupillo di Guardiola diventato decisivo in Champions
Che Phil Foden avesse un rapporto speciale con la Champions lo si era intuito subito. L'Inghilterra ha cominciato a parlare di lui il 6 dicembre del 2016, quando aveva appena 16 anni. Guardiola, stregato da quel mancino soprannominato piedino di zucchero, lo convocò per la partita contro il Celtic, valida per i gironi della massima competizione europea. Il 21 novembre del 2017 invece, dopo che Phil aveva lasciato tutti a bocca aperta nella tournèe americana di precampionato, esordì in prima squadra nella vittoria di misura contro il Feyenoord entrando al 75' al posto di Yaya Tourè. Il 12 marzo del 2019, infine, è diventato il più giovane calciatore inglese ad aver segnato in Champions grazie al gol nel 7-0 contro lo Schalke 04.
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Decisivo
Ma non è finita qui, perché Foden ha iniziato alla grande anche questa stagione. Il Manchester City ha esordito nell'attuale edizione della Champions in casa con il Porto. Un successo sofferto, un 3-1 ottenuto in rimonta dopo il gol iniziale di Diaz. Aguero e Gundogan l'hanno ribaltata, Ferran Torres l'ha chiusa di destro. Su assist di chi? Di Foden, che è stato così coinvolto in sei gol nelle ultime sette presenze europee (tre gol e tre assist). Tutto questo nonostante il centrocampista classe 2000 sia partito dalla panchina in ben quattro occasioni. Insomma, sa come farsi trovare pronto e a Guardiola risponde sempre presente.
Pupillo di Pep
L'allenatore catalano ha sempre avuto un debole per lui. Lo ha fatto partire titolare quattro volte su altrettante partite in Premier, quando l'anno scorso invece le gare dal 1' in campionato furono 9 su 36: “La gente dice che deve giocare di più e io sono d’accordo, voglio che sia così – spiegò Pep all'inizio della scorsa stagione – ma ci sono cose per cui è ancora lontano anni luce rispetto a David Silva e Kevin De Bruyne". Lo ha cresciuto così, con tanti complimenti e un po' di bastone. E' l'unico giocatore che non venderebbe mai: "Neanche per 500 miioni", disse. Un rapporto speciale, consacrato nel luglio del 2019: "Foden è il più grande talento che abbia mai visto, da calciatore e da allenatore. Ha tutto per diventare uno dei migliori al mondo e lo aiuterò", stupì tutti Pep, dimenticandosi per un attimo di Messi.
L'errore in Nazionale
La scorsa stagione terminò con otto gol e 9 assist in 38 match, in questa Foden è già a quota 2 e 2 in sei gare. Dal centrocampo in su gioca praticamente ovunque, a destra o a sinistra nella linea a 3 dietro la punta o anche come trequartista. Ma l'anno scorso ha giocato anche come ala o addirittura prima punta. Tutte virtù che hanno convinto il Ct Southgate a farlo esordire con l'Inghilterra lo scorso settembre nella partita di Nations League contro l'Islanda. Peccato però che Phil e il suo compagno Greenwood abbiano poi esagerato nei festeggiamenti, portando in albergo delle ragazze e violando così le stringenti norme anti-covid: "Quello che è successo è grave", tuonò lo stesso Southgate, che li rimandò entrambi a casa. Sbagli da cui imparare. Glielo avrà detto anche Guadiola, ormai un secondo padre che adesso si coccola le sue grandi notti di Champions.