Il giorno del suo primo allenamento con i Reddish Vulcans, squadra satellite dei Citizies, aveva sette anni Phil Foden e gli chiesero quale fosse il suo film preferito e la sua squadra del cuore: Jimmi Grimble e Manchester City le risposte. Autore della domanda Joe Makin, figura fondamentale nella sua crescita.
Foden nasce a Stockport, estrema periferia sud di Manchester. Famiglia umile, e molto unita. La mamma Claire, quando era piccolo, gli faceva sempre portare un libro nella borsa da calcio: “Così quando la apri e la chiudi ricordi che per i tuoi genitori lo studio è importante” gli diceva. L’ultimo anno con i Reddish Vulcans, nella finale di un torneo in Galles, proprio Makin, decise di schierarlo in difesa. Il risultato? Foden si fece dare palla dal portiere, dribblò tutta la squadra avversaria per poi segnare.
No, Jimmie Grimble non è solo un film. “Ricordatevi questo nome, ha un sinistro da non credere. Sarà un campione”, questo il biglietto d’addio con cui i Vulcans lo salutano all’età di nove anni. Foden, infatti, passa all’Academy del Manchester City. Autore del biglietto? Sempre Joe Makin, come detto, mentore di Phil e attuale recruitment coordinator dell’Academy del Manchester City. Foot of sugar, questo il soprannome che gli diedero i compagni nelle giovanili del City, che da lì a poco si sarebbe trasformato nell’ ”Iniesta di Stockport”. La sua crescita nell’Academy è esponenziale: goal, assist e trofei giovanili. Già sedicenne inizia ad allenarsi con la prima squadra. Makin che l’ha ritrovato ormai “adulto”, dichiarò: “Si allena tutti i giorni e poi cammina fino a casa, proprio come faceva quando era piccolo. È il più silenzioso del gruppo anche se rappresenta il futuro di questo club”.
L'arrivo di Guardiola al Manchester City, gli cambia definitivamente la vita. Foden diventa il più giovane nella storia degli Sky Blues ad essere convocato per una partita ufficiale di Champions League. E’ lo stesso ex allenatore del Barcellona, che prima della partenza per il Mondiale under 17 in India gli disse: “Phil mi aspetto che ritorni da Campione del Mondo”. Un’investitura, una responsabilità, ma Foden fa ancora meglio. Segna in finale la doppietta che regala l’oro all’Inghilterra, e viene nominato miglior giocatore della manifestazione.
Pochi mesi dopo, arriverà l'esordio in prima squadra nella turnèe estiva a Houston nel derby contro il Manchester United. Guardiola a fine partita dichiara ai giornalisti presenti: "Ritenetevi fortunati, voi siete coloro i quali hanno visto la sua prima partita con la maglia del Manchester City. Sarà un calciatore straordinario. L’esordio in Premier contro il Tottenham, e in Champions contro il Feyenord, sono solo la logica conseguenza guidata dal destino. Il 25 settembre segna il suo primo gol con il Manchester City in Coppa di Lega contro l’Oxford, e nella serata di ieri la sua prima rete in Champions League, nel 7-0 contro lo Schalke che ha regalato al City il passaggio ai quarti di finale. Il commento di Guardiola: “Phil non è una sorpresa, per noi è un regalo. L’Inghilterra ha il suo diamante”.
Blindato con un contratto rinnovato a dicembre fino al 2024, Foden non dimentica le sue origini. Ha infatti acquistato, subito dopo il rinnovo, una lussuosa villa dal valore di 2 milioni di sterline ai genitori, in quello che da bambino aveva sempre identificato come il “quartiere elegante” di Manchester. Un regalo per ripagarli del supporto e dei sacrifici, come ha ammesso lo stesso calciatore sul suo profilo Instagram: “Grazie a mia madre e mio padre che hanno reso possibile tutto questo”.
Impossibilitato a pagare la nuova casa in un’unica soluzione, il baby centrocampista ha richiesto un mutuo. Il City nel cuore, Jimmie Grimble, e la rete in Champions League. La strada è tracciata, il destino del Manchester City segnato, tutto questo è Phil Foden.