Una Spal nuova e identitaria… il ds Lupo: “Serviva una ventata di aria fresca…”
La nostra intervista a Fabio Lupo, direttore sportivo della Spal
“Sarà la Spal delle idee”, l’incipit del direttore sportivo Fabio Lupo nella conferenza stampa di presentazione dello scorso maggio. Detto…fatto! Perché, d’altronde, la forza delle idee è tutta nella consequenziale attuazione pratica. ‘Cambiare con logica e prospettiva’, ‘portare una ventata d’aria nuova, all’esito di un ciclo, che – pur importante – si è verosimilmente esaurito la passata stagione’. Linee-guide rispettate in pieno dal ds Lupo e dalla sua squadra mercato. Perché, già in agosto, a Ferrara si respira davvero un’aria nuova e un ritrovato entusiasmo…
Non è mai facile cambiare. Serve competenza e soprattutto coraggio. Elementi fondanti nella filosofia calcistica di Fabio Lupo… “Assolutamente! Serviva davvero una ventata di aria fresca, dopo due stagioni difficoltose e con calciatori che ormai erano arrivati a fine ciclo qui a Ferrara. Era fondamentale portare un po’ di ‘novità’ per ridare all’ambiente quella serenità e quella fiducia che si erano smarrite nelle ultime stagioni. Siamo, dunque, felici di quanto fatto sul mercato, avendo portato giocatori di esperienza o come si suol dire, di categoria, ma anche giovani dalle grandi prospettive, che vedono nella Spal l’occasione della propria carriera”.
In ciò un minimo comune denominatore nient’affatto banale: le grandi motivazioni, quale linea-guida della Spal che verrà. La Mantia, Moncini, Maistro, Varnier, i promettenti Dalle Mura, Arena, Rauti e Rabbi fino agli addii di Mora, Vicari, Di Francesco… cambiare per migliorare, con raziocinio e ambizione… “Ora – spiega Lupo – vogliamo alleggerire un po’ l’organico e poi sicuramente faremo qualche altra cosa a centrocampo. Ad ogni modo, se il campionato dovesse cominciare domani, noi saremmo già più che pronti…”.
Ferrara osserva e apprezza la meticolosità del nuovo corso, la cura del dettaglio. La metodicità delle scelte. Pensate e ragionate, a partire dalla conferma di Roberto Venturato in panchina… “Cambiare tanto per cambiare sarebbe stato davvero inutile. Le cose vanno sempre sezionate nella loro complessità senza fare di tutta l’erba un fascio. Le difficoltà dell’anno scorso riteniamo fossero più che altro legate a quella forma di saturazione, fisiologica, nella rosa, di cui parlavo prima. Ma Venturato, dati alla mano, è stato uno dei migliori allenatori della Serie B nell’ultimo decennio, motivo per cui sarebbe stato davvero delittuoso sostituirlo…”.
L’entusiasmo collettivo è coinvolgente. D’altronde, qui, andare alla Spal è un culto collettivo. Vissuto con entusiasmo sì, ma anche con sacro rispetto… “Parlare di calcio con la gente di Ferrara ti trasmette delle sensazioni davvero eccezionali, perché hanno un modo incredibile di vivere la Spal! Ti trasmettono per strada, al bar, ovunque il loro attaccamento fortissimo. Ma è un attaccamento diverso, atipico, perché non sfocia nell’ossessivo. E’ un attaccamento giusto, razionale. E’ una piazza che sa di calcio…”.
Che tifa all’inglese e ama all’italiana. Se la virtù è nel mezzo, cosa possiamo promettere ai tifosi? “Una squadra con un’identità tattica e morale ben precisa, che se la andrà a giocare a viso aperto su tutti i campi, senza speculare o – in senso lato – subire. Poi è chiaro, in una Serie B del genere non si possono fare proclami. Testa sul manubrio e ragionare partita dopo partita. L’obiettivo è essere protagonisti, pedalare forte e farci trovare pronti all’ultimo chilometro per giocarci tutte le nostre chance…”.
A tal proposito, uno che pedala forte è il presidente Joe Tacopina. Un vulcano di idee, entusiasmo e motivazioni…”Con Joe abbiamo un rapporto stupendo, fin dai tempi di Venezia. C’è un rapporto istintivo, leale e reale, di totale fiducia reciproca. E quando sei circondato da persone con le quali c’è questo tipo di condivisione, diventa tutto più stimolante…”.
Stimoli e ambizione a Ferrara non mancano mai. Le premesse sono ottime, alla Spal si respira davvero una primaverile aria nuova…