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Luiz Felipe, dalla D alla A: intuizione di Tare e oro della Lazio

Tre anni fa giocava in D, oggi segna il primo gol in A: “Lo dedico a mio figlio, tra pochi mesi sarò papà”. Si ispira a Thiago Silva, studia da Acerbi e vive nella casa di Felipe Anderson, ecco il jolly di Inzaghi

Luiz Felipe è il jolly difensivo di Simone Inzaghi, può giocare in tutti i ruoli, ha grandi margini di miglioramento, non teme cambi di modulo. Il suo primo allenatore, Tarcisio Pugliese, ci raccontò le sue migliori doti poco tempo fa: “Mentalità vincente, cura dei dettagli e lavoro”. Secondo lui “può arrivare anche in Nazionale brasiliana”. In poche parole: “È il futuro della Lazio”.

Luiz Felipe, intanto, si ispira a Thiago Silva e studia da Acerbi, si allena in silenzio e quando gioca non sfigura mai (13 presenze tra campionato e coppe, 31 l’anno scorso). Lotito ne rimase impressionato: “Può diventare grande”. Per alcuni già lo è, nonostante i 21 anni (è un ’97).

Luiz Felipe vive all’Olgiata con Beatrice, la sua fidanzata, il suo amico Felipe Anderson gli ha lasciato la sua casa prima di andar via. I due si sentono ancora, tant’è che uno dei primi complimenti è arrivato proprio da lui: un’emoticon con il fuoco. Semplice e concreta, un po’ come Luiz, chiamato così in onore del nonno e dell’ex ct del Brasile (Felipe Scolari). Non ama i riflettori, sua madre lo segue da casa e lo chiama ancora “Fefè”, il soprannome di una vita.

Meticoloso, diligente, attento, il primo ad arrivare a Formello e l’ultimo ad andarsene. Questo gol vale doppio: Un messaggio a Beatrice: “La rete è per mio figlio, sarò papà tra qualche mese, lo chiameremo Diego”. L’altro a Simone Inzaghi: “Anche se non gioco mi sento un titolare”. Qualche dubbio su come esultare, pochissimi sul suo futuro.