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Lugano, Tramezzani: “Visita in fabbrica? Volevo che i miei capissero che la nostra è una professione meravigliosa”

Lugano in Europa, Paolo Tramezzani è riuscito nel “miracolo sportivo”. Dalla retrocessione al 3° posto e i gironi d’Europa League. Decisiva, forse, la visita in fabbrica alle sei del mattino dello scorso 14 marzo: “Non so quanto sia servito” – si legge nelle pagine di ExtraTime – “Volevo solo avvicinarli alla realtà, a operai che fanno sacrifici enormi e desideravo capissero che la nostra è una professione meravigliosa. A gennaio, quando ho preso la squadra, avevamo 2 punti di vantaggio sull’ultima ed eravamo a ­11 dall’Europae qui non si vinceva dal 22 settembre. Poi ad aprile 5 inattesi successi di fila ci hanno proiettato in un’altra dimensione. È stato pazzesco e un mese e mezzo fa non mi potevo immaginare un epilogo del genere; sono stati bravi i ragazzi a svoltare: con leggerezza, ma senza superficialità”

Parole di ringraziamento per Gianni De Biasi: “In Albania mi ha dato molto spazio nella gestione degli allenamenti, nella preparazione delle gare e ciò mi ha agevolato tanto nella promozione da vice ad allenatore capo”. Sul rapporto con Angelo Renzetti, presidente del Lugano: “Sarò sempre riconoscente a Renzetti per avermi offerto questa chance. Quello, però, è stato un momento clou, sono stati 10 giorni importanti in cui ci siamo confrontati, pur se in pubblico ho preferito non dir nulla. Credo che allora anche il presidente abbia capito che si poteva lavorare fino a fine stagione remando tutti dalla stessa parte”.

E adesso Sion o Young Boys lo corteggiano: “Sto riflettendo per capire che voglio fare; è stato tutto veloce che ancora non so che decisione prendere. Lo scambio col presidente sarà importante per capire quali sono le intenzioni della società, quali garanzie di rafforzamento ci saranno per affrontare l’Europa”. Un ritorno in Italia è al momento escluso: “Ho avuto la fortuna di giocare e allenare all’estero e ho trovato ambienti in cui si può lavorare, si è rispettati per ciò che si fa, si dà valore alla persona. Qui lavorano allenatori preparati, si può programmare, ci sono stadi belli, centri sportivi all’avanguardia”.