‘El Mole’ è tornato: Ocampos, dall’incubo Milan a uomo-derby di Siviglia
Gol su rigore, assist decisivo – di tacco – a Fernando. 2-0 e derby portato a casa. La Liga ritorna e Lucas Ocampos riprende da dove aveva lasciato: segnare e dare spettacolo. Uomo partita di Siviglia-Betis, bottino che sale a 12 reti e 3 assist in questa stagione con la maglia dei Rojiblancos. El Mole, "La Cosa", chiamato così per il suo strapotere fisico, oggi sembra di nuovo quello che 9 anni fa aveva fatto innamorare i tifosi del River Plate. Talento naturale che però, nel corso della propria carriera, si è perso forse troppo spesso. Soprattutto in Italia…
IL MAESTRO ALMEYDA, "IL PROFESSORE" BIELSA
La sua stagione d’esordio tra i grandi coincide con la promozione in Primera Division del River. Ad allenarlo è Matias Almeyda, retrocesso – prima volta nella storia del club – da giocatore dei Millonarios nell’estate 2011 e in panchina nella stagione seguente. Quella del debutto del 17enne nato in provincia di Buenos Aires. D’altronde Almeyda conosce bene Ocampos. Quando Matias era ancora un calciatore Lucas saliva spesso in prima squadra dalle giovanili. E in uno dei tanti allenamenti, il ragazzino riesce anche a fargli un tunnel: “Mi sono girato e non sapevo più dove fosse. Quel giorno non l’ho mai dimenticato”. Da lì, Almeyda nominerà Ocampos come il futuro del calcio argentino. Non è mai troppo tardi, certo, ma finora la strada è stata abbastanza tortuosa.
E dopo quella con il River arriva anche la promozione in Ligue 1 con il Monaco, a 18 anni. Poco prima che il classe ’94 argentino colpisca El Loco Bielsa, passando così al Marsiglia nel gennaio 2015. Brutta avventura, Lucas segna solo 6 gol in una stagione e mezzo e i rapporti con l’allenatore non sono dei migliori. Bielsa al suo arrivo lo descrive semplicemente come “un acquisto del presidente”. Non gli rivolge quasi mai una parola, soprattutto di persona, poi lo fa giocare all'improvviso con pochissimi allenamenti alle spalle. Pessimi risultati, ma senza rancore: qualche anno più tardi, Ocampos definirà Bielsa come “il Professore de La Casa di Carta”, ideatore dei piani perfetti. Nonostante questo, dopo un’altra brutta stagione in Francia, nell’estate 2016 Lucas finisce sul mercato.
L'AVVENTURA IN ITALIA: GENOA E MILAN
L’inizio della discesa, che si concretizza con l’arrivo in Serie A: prima il Genoa, 6 mesi in prestito con diritto di riscatto sotto la guida di Juric, con 3 gol in 17 partite. Numeri non da grandi, ma sprazzi del vero Ocampos si fanno intravedere. Tanto che il Milan, nel gennaio 2017, lo porta a San Siro. Stessa formula d’acquisto dei rossoblù, ma quel riscatto non sarà mai esercitato. La squadra di Montella è altalenante, e le prestazioni di Ocampos ancora peggio: 0 gol in 12 partite. Critiche e rimpianti sono le uniche cose che circondano l’argentino. E il destino è solamente uno: ritornare a Marsiglia. Stavolta per una pronta rinascita.
IL NUOVO, VECCHIO OCAMPOS
Rudi Garcia lo esalta. Nella stagione 2017/2018 Lucas realizza 16 gol e 4 assist, portando il Marsiglia in finale di Europa League – persa contro l’Atletico Madrid – e al quarto posto in Ligue 1, mancando la qualificazione in Champions per un solo punto. 5 reti e 8 assist l’anno seguente, ancora in Francia, ancora con prestazioni convincenti. Da brutto anatroccolo a oggetto dei desideri di molti. Così Monchi, l’estate scorsa, se l’è portato a Siviglia per 15 milioni di euro. Fatto incredibile, il ds spagnolo ne è rimasto colpito quando giocava al Milan: "Era una partita in cui la Roma vinse a San Siro, ma Lucas fece una prestazione superba. Da quel giorno me ne sono innamorato".
I numeri di questa stagione, alla fine, non fanno che confermare la bontà della scelta di Monchi. Gol, assist, giocate da urlo e Sanchez Pizjuan innamorato di lui. La prestazione da Hombre del Partido nel derby con il Betis è solo l'ultima di una lunga serie, e non può che essere una certezza: Lucas Ocampos è tornato a essere El Mole.