Luca Pellegrini, gioiello vincente della cantera giallorossa: tra la volontà di rinnovo della Roma e l’interesse di tanti club
‘Vincente’. Una sola parola. Ma, d’altronde, come definire in altro modo chi ha vinto lo scudetto in ogni categoria giovanile in cui ha giocato? Giovanissimi, Allievi con Coppitelli, Primavera con Alberto De Rossi (più la Coppa Italia di categoria e la Supercoppa). La maglia, quella della Roma. Il nome, Luca Pellegrini. Taccuino in mano. Età? Classe 1999. Vincente, sì, perché è l’unico giocatore, insieme a Mirko Antonucci ad aver vinto tre finali giovanili consecutive e con la stessa maglia. Insomma, un gioiello in casa giallorossa. Terzino sinistro (di certo non un ruolo inflazionato…), diventato tale un po’ per caso, un po’ per necessità. Manca un compagno, lui arretra diversi metri. Ecco la svolta. E via a giocare in quella porzione di campo. Garanzia, punto fermo. “Ti farò diventare il miglior terzino d’Italia”, la promessa di Muzzi. Adesso ci sta pensando Luca a mantenerla. In alcune occasioni ha giocato anche sotto età, come l’anno scorso. E ora è davvero difficile farne a meno, come confermano le trenta presenze in questa stagione in tutte le competizioni. Condite anche da un gol, contro i pari età della Salernitana il mese scorso, e 3 assist.
Tre, come le panchine in Serie A, contro Bologna, Chievo e Cagliari. Tutte all’Olimpico, il suo futuro stadio. Almeno così vorrebbe la Roma, intenzionata a rinnovare il suo contratto, in scadenza nel 2018. Un’opzione da valutare, insieme ai suoi agenti, perché sono tante le società interessate a lui, tra Italia e Inghilterra. Diamante grezzo, finito sotto la lente di diversi club. Perché si scrive Pellegrini, si legge ‘vincente’. Tra quella promessa di Muzzi e un futuro ancora da scrivere.