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Majer, la stella del Rennes sulle tracce di Modric che fu a un passo dalla Serie A

La storia di Lovro Majer, talento croato del Rennes che nel 2018 fu vicinissimo alla Serie A. Lo voleva la Sampdoria

Maglia della Croazia, regista, elastico a tenere fermi i capelli biondo cenere, piede sinistro vellutato, visione di gioco unica. E poi le solite frasi di chi lo racconta: “Vede cose che gli altri non vedono”, oppure “Sa prima degli altri dove andrà a finire il pallone”, “da piccolo si vedeva che era di una spanna sopra gli altri”. Iniziali: LM. Sembra lui, eppure no, non stiamo parlando di Luka Modric, ma di Lovro Majer, il nuovo astro nascente del calcio croato (e non solo) che ora fa le fortune del Rennes in Ligue 1 (sabato ha segnato anche una doppietta, finendo sulla Top 11 settimanale de L’Equipe). 

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Il percorso di Majer

Gli inizi sono quelli sentiti e risentiti: “Si portava sempre con sé il pallone, anche a letto o a tavola” e “fu preso dalla squadra più forte della zona quando era piccolo”. Lovro Majer, classe 1998, è cresciuto così. Pane, pallone e Dinamo Zagabria, squadra della città in cui è nato, che lo scopre e lo porta nel suo settore giovanile quando aveva otto anni. Poi però il suo percorso prende una piega tutta sua ed esce dai luoghi comuni: Majer alla Dinamo non si diverte più. E decide di andarsene, a dodici anni: ha tanta voglia di studiare e una grande passione per la Playstation, come raccontò una volta mamma. Fatto sta che per Lovro il pallone sembra venire un attimo in secondo piano. Poi ci ha messo lo zampino l’orgoglio.

 

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Quel Dinamo Zagabria-Milan che gli ha cambiato la carriera

2013. Mentre Majer giocava nelle giovanili dell’NK Trnje, altra squadra di Zagabria molto meno blasonata, i suoi ex compagni alla Dinamo vincono un torneo importante: la Nike Premier Cup, competizione per gli U15 delle migliori squadre europee la cui finale si giocava a Old Trafford. Quella Dinamo Zagabria, di cui Majer era capitano prima che decidesse di andarsene, in campo schierava anche un certo Josip Brekalo, e in quella finale sconfisse il Milan, sollevando il prestigioso titolo. Fu in quel momento che in Majer qualcosa scattò dentro: “Ero felice per i miei ex compagni, ma io sapevo di essere più forte. In quel momento decisi di impegnarmi al massimo per diventare un professionista. Col pallone sono sempre stato bravo, ma sapevo che sarebbe servito altro. Corsa, fisico, testa. Lì arrivò la mia svolta”. Infatti il settembre successivo firmò con la Lokomotiv Zagabria, e nel 2018 tornò alla Dinamo. Cerchio chiuso, con un’altra testa ma gli stessi piedi.

 

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Quando fu a un passo dalla Serie A

Oggi Majer è la stella del Rennes, perno del centrocampo a tre (viene schierato come mezzala, come Modric, e ha libertà di movimento) di una delle squadre più spettacolari di Francia, terza in Ligue 1. E con un futuro da star. Nel 2018, però, fu vicinissimo alla Serie A. Lovro aveva vent’anni ed era un grande obiettivo della Sampdoria. L’affare sfumò all’ultimo. Majer scelse di tornare alla Dinamo Zagabria, per vincere il campionato da titolare, da trequartista con i piedi vellutati, con la dieci sulle spalle e l’elastico a tenere fermi i capelli biondo cenere. Sulle tracce dell’idolo di una vita che gli assomiglia tanto: l’altro LM, con cui in futuro spera di avere tanto altro in comune, magari a partire dai titoli vinti.