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Lotito: “Correa? Pagare moneta, vedere cammello. La Lazio è da completare”

Correa, il mercato in entrata, il rapporto con Inzaghi: Lotito torna a parlare

Torna uno dei suoi tormentoni: “Pagare moneta, vedere cammello”. Questa volta il riferimento di Claudio Lotito è a Correa. L’argentino è in uscita, Sarri lo ha lasciato fuori nella partita d’esordio con l’Empoli. L’Inter sta provando a trovare un’intesa con la Lazio per portarlo a Milano.  

Il presidente biancoceleste, intervenuto a ‘Novantesimo minuto’ su Rai 2, ha parlato della situazione legata all’argentino: “Il mercato non lo faccio in tv. All’inizio della mia presidenza dissi ‘pagare moneta, vedere cammello’. Anche perché noi i giocatori li paghiamo. Il mercato verrà fatto nel momento in cui qualcuno ci farà un’offerta in modo chiaro. Se la riterremo congrua, andremo avanti, altrimenti non gli daremo seguito. Se ho visto l’Inter? Sono sincero, non l’ho vista”. 

Lazio da completare 

 

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Lotito parla poi del mercato in entrata, assicurando altri innesti per la Lazio: “E’ una squadra ancora in costruzione. Abbiamo delle cose che devono essere portate a compimento per creare le condizioni affinché Sarri esprima il suo gioco. Promesse di mercato? Sono abituato a non parlare ma a fare i fatti. Io sono in silenzio, svolgo con molta responsabilità il mio ruolo facendomi carico di quelle che possono essere le esigenze di squadra e staff. Ho preso degli impegni e sono abituato a rispettarli”. 

 

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E ancora: “Quali ruoli mancano da coprire? La Lazio ha tantissimi giocatori, ma bisogna impiegare coloro che sono funzionali all’assetto tattico di Sarri, e ci stiamo attrezzando per far sì che ciò accada. Il mister sa benissimo ciò che gli serve, e noi sappiamo altrettanto bene ciò che richiede. Lavoreremo fino alla fine del mercato in tal senso. La squadra ha bisogno anche di esser snellita, faremo anche questo. Abbiamo una rosa di tre squadre. Fino ad ora abbiamo dimostrato di poter rispettare gli impegni senza cedere nessuno”.  

Pedro acquisto giusto 

 

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Sull’arrivo di Pedro: “Credo che ci voglia un po’ di buon senso. Il calcio, oltretutto, rappresenta valori del superamento di steccati di carattere economico e razziale. Una forma di discriminazione, anche dei club, non va tutelata, anzi combattuta. Pedro dalla Roma non è stato impiegato, per noi era idoneo alla squadra. Al debutto ha già dato il suo apporto in modo concreto, abbiamo fatto un acquisto che ritengo giusto. C’è chi non era d’accordo e me lo ha detto al telefono, ma ci sono abituato. Sarri l’ha ritenuto utile, io l’ho messo nelle condizioni di acquisirlo”. 

In chiusura il rapporto con Inzaghi: “Se ho litigato con lui? Sono momenti che fanno parte del passato. Forse ho seminato male. Ma ho cancellato certe situazioni, penso al futuro e non al passato”.