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“Lo comprai in un ristorante di Medellin: avevo la scorta”. Cagliari e Ibarbo, certi amori non finiscono

Il dribbling ubriacante, il tunnel irriverente, e le “sgommate” sulla fascia: nessuno a Cagliari si è dimenticato di Victor Ibarbo. Il colombiano è tornato in Sardegna, dopo due anni in giro per il mondo. Roma, Londra, Medellin, Atene… Ma certi amori non finiscono e dunque… dove eravamo rimasti? “Oggi devo lasciare questa città. A Cagliari lascio un pezzo del mio cuore perché ho trovato una grande società, dei grandi tifosi e dei grandi amici…”. Questo il saluto del 2 febbraio 2015, dell’attaccante colombiano, che lasciò il Cagliari dopo 121 presenze e 15 gol. Pochi, questo il principale difetto del “diamante grezzo” trovato in Colombia da Massimo Cellino.

Ibarbo? a Medellin ci sono arrivato con la scorta, erano tutti armati. L’accordo? Ho scritto il prezzo su una salvietta di carta del ristorante…”. Ma per due milioni di dollari l’ex presidente dei sardi conclude l’affare con l’Atletico Nacional. Arsenal, Boca Juniors, Panathinaikos e Udinese beffate. Bastano pochi minuti di un’amichevole estiva per farlo diventare il nuovo idolo del Sant’Elia. E uno per farlo conoscere in tutto il mondo…Ibarbo ritrova Legrottaglie e chi sa se il granatiere di Puglia ricorda ancora la prima rete in rossoblù di Victor. Era il 4 dicembre 2011: slalom speciale. Ibarbo salta dalla linea del fondo Legroattaglie, Spolli e Andujar e appoggia in rete: gol da stropicciarsi gli occhi.

Nel marzo 2013 la tripletta alla Sampdoria e i nuovi equivoci tattici: ma Ibarbo è una punta o un esterno? “Qui a Cagliari gioco come punta: di solito siamo schierati con due attaccanti e a volte giochiamo con tre. In quel caso interpreto il ruolo da esterno: è la posizione in cui mi trovo più a mio agio”. Il coast-to-coast di Victor Ibarbo allo Juventus Stadium del 13 maggio 2014 è di quelli da “tutti in piedi sul divano”: il nuovo Weah? Si inchina anche il “numero uno dei numeri uno”: Le congratulazioni di Buffon sono senz’altro piacere perché vengono da un campione del mondo, è una persona gentile e disponibile. Ho avuto modo di parlarci in diverse occasioni, lo ringrazio davvero.

Fuori dal campo diventa famoso per le “leggende” che accompagnano la sua ascesa. Da quella riguardante la sua indole da latin lover e la mitica “terza gamba”, a quella del record sui 100 metri. Dati poi confermati dalla sua velocità di base (100 metri in 10,56 secondi) e in progressione palla al piede. Lo vogliono tutti e si parla addirittura di un’offerta del Barcellona per oltre 30 milioni. Poi sul più bello arriva Zeman: inizia la parabola discendente. Arriva la cessione alla Roma del gennaio 2015: sette minuti in tutto. Il passaggio al Watford del giugno 2015 non gli porta maggior fortuna: quattro presenze e 64 minuti di gioco. La scelta di tornare “dove tutto era iniziato”, nel Nacional, in Colombia, non paga del tutto e Victor cede al corteggiamento del Panathinaikos di Stramaccioni.

Il resto è storia recente… A gennaio ci hanno provato, Pescara, Palermo e Sampdoria, ma alla fine Ibarbo è tornato a Cagliari. Al club è legato da un contratto fino al 2018. Tornerà idolo? Non ci sono dubbi, perché Ibarbo oltre ad avere qualità indiscusse in campo è un ragazzo solare fuori. Musica reggaeton, passi di freestyle, cappellino girato. Il suo profilo Instagram immortala il gigantesco colombiano nei momenti di svago con i compagni, tra abbracci e sorrisi. E con la sua Sirle Zapata e i loro bambini: la sua famiglia. Nel tempo libero c’è spazio soprattutto per loro e per il basket: Victor è un grandissimo appassionato di Nba e uno dei suoi idoli è Michael Jordan.

La palla passa ora al campo e per Ibarbo, a 26 anni, c’è ancora tutta la possibilità per sfondare. Ma non c’è più tempo da perdere…