Livorno, benvenuti nel club Magnozzi: ecco dove nacque l’idea delle bandane indossate a San Siro”
Se Mario Monicelli fosse passato dal club Magnozzi di Livorno avrebbe certamente trovato lo spunto per un nuovo capitolo della saga di Amici Miei, ma questa volta in chiave sportiva. Si, perché Curzio Galatolo, Piero Brondi e Giancarlo Forapianti sono tre ragazzotti che fin da quando erano bambini condividono la passione per i colori del Livorno con una simpatia più unica che rara. Il club Magnozzi ha compiuto 50 anni il 16 febbraio anche se si chiama così dal 1974. “Quando fu fondato – racconta Curzio – il nome originale era Club Amaranto, poi nel ’74 si decise di intitolarlo a Mario Magnozzi che è stato il più grande giocatore della storia del Livorno”.
Oggi conta circa 300 soci ma negli anni passati sono arrivati quasi a 700. Molti di loro vedono le gare del Livorno allo stadio mentre i più anziani hanno a disposizione una sala nella sede del club con maxi schermo e proiettore.
Ma dicevamo che Curzio ed i suoi amici sono proprio come i protagonisti di Amici Miei e come diceva “il Perozzi” “Che cos’è il genio? È fantasia, intuizione, decisione e velocità d’esecuzione”. E proprio sulla scia di questa citazione Curzio Galatolo è diventato l’ideatore della celebre bandana indossata dai tifosi del Livorno in occasione di Milan-Livorno, prima giornata della stagione 2004-05. “Tornavamo in serie A dopo 55 anni – racconta Piero – e a Curzio venne un’idea geniale: andare a San Siro con delle bandane in testa per prendere in giro Berlusconi che l’aveva indossata proprio quell’estate in Sardegna. All’inizio ne facemmo produrre 3500 ma finirono in un giorno e arrivammo a 5000, ma neanche bastarono. Per altro era terminata la stoffa amaranto e così le altre 2500 furono fatte bianche con le scritte amaranto”. Peccato che a San Siro i tifosi del Livorno fossero quasi 10mila. “E così in tanti si misero anche le mutande in testa – aggiunge ridendo Giancarlo – ma sempre con la massima simpatia, tanto è vero che i tifosi del Milan la presero a ridere e alla fine fu una festa per tutti”.
Loro sono un punto di riferimento in città per quanto riguarda il mondo Livorno. Grandi amici di Allegri, che chiamano Acciuga e del quale ricordano sopratutto le partite nel “gabbione” a Bagno Fiume dove a detta loro “non vince mai, ma solo perché ha paura di farsi male”. E poi Protti e Lucarelli, i due attaccanti che sono rimasti nel cuore del Club Magnozzi come di tutti i tifosi del Livorno. Ma dopo averli conosciuti bene c’è quasi da pensare che tre personaggi così, da cinema, non potevano che essere loro ad entrare per sempre nel cuore di ogni giocatore passato da queste parti.