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Liverani fra passato, presente e futuro: “Genoa, serviva solo un po’ più di pazienza. Che soddisfazione il Lecce in B. Ora non disperdiamo quanto costruito”

Due anni intensi, da Terni a Lecce. Prima una salvezza in cui pochi credevano, poi una promozione attesa in città da sei anni: “Sì. Vengo da due esperienze unicheracconta Fabio Liverani in esclusiva a Tuttosport – un anno fa con la Ternana non c’era neanche il tempo di ragionare. Subentrai a 13 giornate dalla fine, facemmo 26 punti e ci salvammo in B senza passare dai playout, tenendo in vita la società. A Lecce però è stato più difficile anche se ho avuto più tempo. Da subentrato ho trovato una squadra già fatta, senza la possibilità d’intervenire troppo sul mercato per una serie di vincoli che ci sono sulle rose. Ho dovuto lavorare sull’amalgama e soprattutto sul cambio di modulo, perché poi la squadra per 9/11 era quella dell’anno prima. Siamo saliti in B facendo il record di risultati utili di fila e con soli due ko. Qualche momento difficile c’è stato, com’è normale, ma l’abbiamo superato bene. Una bella soddisfazione riportare il Lecce in B dopo sei anni”. Ora una riconferma che appare scontata, anche perché: “Con la promozione il contratto si rinnova automaticamente per un altro anno, fino al 2020. Nei prossimi giorni mi vedrò con la società: c’è grande sintonia, non ho nessun problema a ripartire da qui”. Tanti gli ostacoli che Liverani ha dovuto superare, soprattutto alle sue prime esperienze. Una su tutte, quella con il Genoa: “Prima dell’esonero avevamo fatto un cammino discreto con una squadra tutta nuova che doveva affrontare a inizio stagione un calendario difficile. Mi rimane un po’ di rammarico per non aver il tempo di affrontare le partite con squadre di pari livello, ma avevamo vinto il derby. Ci fosse stata un po’ di pazienza in più, magari…”.Ora una missione: “Non disperdere il patrimonio che abbiamo accumulato in questa stagione con tanta fatica da parte di tutti. L’obiettivo è la permanenza nella categoria, cercando di capirla velocemente. Futuro? Vorrei arrivare dove sono arrivato da calciatore, nelle prime 5-6 squadre del campionato, alzando l’asticella ogni anno. Sognando, ma tenendo sempre i piedi per terra».