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“L’Italia? Un incubo. Forsberg? Fortissimo ma in Nazionale deve dimostrare ancora tutto. E occhio a Berg”. Thomas Wilbacher ci racconta la Svezia

Svezia-Italia. Italia-Svezia. Inverti la posizione ma in entrambi i casi noti disappunto per il sorteggio. Sì, perchè la Svezia è forte. E perchè l’Italia è l’Italia. “Un incubo”. Esordisce così Thomas Wilbacher, giornalista svedese che abbiamo raggiunto telefonicamente per raccontarci della Svezia. “Sia la federazione che i media hanno reagito nel medesimo modo, definendo un incubo la peggiore delle possibilità prima del sorteggio. E il ritorno sarà in Italia, ancora peggio”.

Glenn Stromberg l’ha definita una sfida voluta dal destino: “Nessuna delle due voleva incontrarsi”. E Wilbacher ce l’ha confermato: “Speravamo nella Danimarca, l’abbiamo anche recentemente battuta per andare all’Europeo in Francia, abbiamo vinto a Copenaghen, ci credevamo. Le altre? La Croazia ha un centrocampo fortissimo, poi l’Italia…è l’Italia”. Ed è un incubo per gli svedesi, ma non è andata benissimo agli azzurri.

Tanti talenti in crescita in Svezia, su tutti quello di Emil Forsberg: “Forte, fortissimo, fa molti assist in Bundesliga dove lui e il Lipsia hanno incantato arrivando secondi, però deve ancora dimostrare tanto nelle partite che contano con la Nazionale. E quelle con l’Italia conteranno tantissimo. Un giocatore magari non da tenere d’occhio ma che è molto importante è Albin Ekdal, l’ex Cagliari. Lui rende il centrocampo più armonico, ora non sta bene e non sappiamo se ci sarà tra un mese. Berg? Sì, va tenuto molto d’occhio perchè anche se gioca nell’Al-Alin con la Svezia segna sempre”.