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L’infortunio, l’estate senza squadra e l’ennesima esplosione al Piacenza. La nuova vita di Corazza: “Ho sempre creduto di farcela”

Un rientro così dopo il brutto infortunio non se l’era mai sognato nemmeno lui: “Difficile sperare di rimontare una partita e vincerla grazie ad una mia doppietta”. Eppure Simone Corazza ci ha messo davvero poco a scacciare via gli incubi. Anche se in realtà non ha mai avuto davvero paura, nemmeno quando una lesione al legamento crociato del ginocchio anteriore sinistro lo aveva costretto a rimanere fuori per un lunghissimo periodo: “Ho pensato solo a rientrare nel miglior modo possibile, non ho avuto tempo per i brutti pensieri”. Solo duro lavoro e un obiettivo da raggiungere. Mai da solo però: “Devo ringraziare la mia famiglia, mia moglie e mia figlia che mi sono stati sempre vicino”. Non ha perso tempo Simone: fino allo scorso anno vestiva la maglia del Novara, poi l’infortuno e lo stop. E’ rimasto senza squadra in estate, ma ci ha messo poco per trovarne una che credesse ciecamente in lui: “Sono rimasto un po’ deluso dal comportamento del Novara, rimanere svincolato è stato un duro colpo. Per fortuna è arrivato il Piacenza – Ha raccontato Corazza ai microfoni di GianlucDiMarzio.com – Ha fatto un grande sforzo per me, mi ha proposto un triennale nonostante rientrassi da un brutto infortunio e ha dimostrato di credere fortemente in me. Mi è bastata una chiacchierata per accettare la loro proposta. C’era qualche altra offerta dalla serie C, ma non ho avuto dubbi nello scegliere il Piacenza, che è un grande club con una grande tifoseria”.

Fiducia ripagata a suon di gol, 5 finora. L’ultimo contro la Lucchese che è valso i tre punti: “Se sono tornato al 100 % non lo so, ma fisicamente sto bene e anche il ginocchio sta rispondendo al meglio. Segno che il lavoro svolto in estate è stato fondamentale per recuperare la condizione fisica”. Con le sue reti sta aiutando il piacenza a rimanere a contatto con la zona playoff, anche se per il momento è difficile dare un giudizio sulla stagione: “Aspetterei la fine del campionato per tarare le somme, ma nonostante qualche alto e basso occupiamo una buona posizione e dobbiamo continuare su questa strada”. Non lo dice ad alta voce, ma forse sotto sotto un po’ ci spera Simone nella promozione, come quando fu protagonista con il Novara: “Quello è stato il momento più felice della carriera. Arrivare in Serie B e per di più grazie ad un mio gol nei playoff è stata un’emozione indescrivibile”. Eppure nel corso della sua giovane carriera si è tolto qualche altra bella soddisfazione, come il ritiro estivo con la Sampdoria: “E’ stato breve ma intenso. Ho avuto l’opportunità di stare a contatto con grandi campioni come Icardi ed Eder e questo mi servito a crescere, nonostante non sia durato molto”. Con la maglia blucerchiata non è riuscito a collezionare nemmeno un minuto in Serie A, ma la speranza è ancora viva: “Lo chiamerei più un sogno, un giorno mi piacerebbe vivere un’emozione così”. Intanto però si gode il presente che si chiama Piacenza, la squadra che più di tutte ha creduto di nuovo in lui.