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Liga 2023/24, i cinque giovani da seguire

I cinque nomi di giovani calciatori da scoprire nella stagione de LaLiga 2023/24

Riparte LaLiga. L’annata 2023/24, che prenderà il via durante questo weekend, vedrà ai nastri di partenza rose profondamente rivoluzionate dopo l’ultima sessione di calciomercato. Molte squadre ripartiranno da giovani promesse o talenti su cui vale la pena puntare. Tanti i calciatori nati dopo il 2000 che si annunciano protagonisti nella prossima stagione: da Yeremi Pino a Ander Barrenetxea, passando Alejandro Balde e Arda Guler. Proprio il centrocampista classe 2005, passato poche settimane fa dal Fenerbahce al Real Madrid, resterà fermo ai box per almeno due mesi, dopo la lesione al menisco del ginocchio destro.

Potrebbe non rientrare tra i giovani protagonisti del prossimo campionato, invece, Gabri Veiga. Il centrocampista classe 2002, attualmente al Celta Vigo, è in trattativa con il Napoli. Proviamo a scoprire insieme, allora, i profili più interessanti e le giovani stelle che andranno a illuminare il campionato spagnolo. 

Abde Ezzalzouli (Barcellona)

Ezzalzouli ha tutte le carte in regola per essere il futuro crack del calcio spagnolo. Cresciuto nella cantera del Barcellona, l’attaccante classe 2001, l’attaccante proviene da una prima stagione in Liga con la maglia dell’Osasuna. Lo score recita quattro reti in ventotto partite. Ma i numeri non rendono merito all’impatto che il calciatore marocchino ha avuto nella squadra allenata da Jagoba Arrasate. Nell’ultima annata, l’Osasuna ha festeggiato una storica qualificazione alla Conference League e il raggiungimento della finale di Copa del Rey. Numerose le proposte arrivate sul fronte mercato, anche dall’estero, per il calciatore marocchino. Ma le prestazioni in questo precampionato sembrano aver convinto l’allenatore dei blaugrana Xavi a non farlo partire nuovamente in prestito. 

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Ad impreziosire la giovane carriera di Abde Ezzalzouli c’è anche il trionfo ottenuto da capitano del Marocco nell’ultima Coppa d’Africa Under 23. Una competizione disputata da protagonista e che ha regalato all’attaccante del Barcellona anche il titolo di MVP del torneo. Il futuro è dalla sua parte. 

Unai Gomez (Athletic Bilbao)

Un nome da evidenziare con particolare attenzione. Il futuro dell’Athletic Bilbao potrebbe passare (anche) dalle geometrie del centrocampista classe 2003. Arruolato ormai in pianta stabile in prima squadra, il calciatore è solo l’ultimo dei tanti talenti sfornati dal florido settore giovanile del club basco. Due gol in trentaquattro partite nella squadra B, prima dell’esordio sul finire della scorsa stagione in Liga. Oggi, un precampionato da protagonista e il primo gol a Celtic Park della settimana scorsa, in occasione dell’amichevole che i baschi hanno disputato in Scozia. 

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L’Atheltic Bilbao è noto per la sua politica di tesseramento di soli giocatori baschi. La cura del settore giovanile è, da sempre, un aspetto di fondamentale importanza a Bilbao: Laporte, San José, Etxeberria, Aduriz e Muniain sono solo alcuni dei nomi che hanno fatto la storia recente del club. Unai Gomez è, in prospettiva, uno dei possibili nuovi top player prodotti dalla cantera dell’Athletic. 

Pablo Barrios (Atletico Madrid)

Ha ancora i lineamenti di un adolescente, ma la carta d’identità recita 2003 alla voce anno di nascita. Pablo Barrios, ovvero l’uomo nuovo del centrocampo dell’Atletico Madrid. Un po’ mezzala, un po’ regista: la duttilità è il suo forte. Reduce da un finale di stagione in crescendo, Barrioso ambisce ad un ruolo importante tra le fila dei colchoneros nella prossima stagione. E Simeone sembra intenzionato a confermare in rosa il giovane calciatore spagnolo. Tra Koke, Lemar, De Paul e Witsel, l’allenatore argentino vuole regalare uno spazio sempre maggiore anche ad uno dei talenti più cristallini della nuova generazione spagnola. 

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Cresciuto nel settore giovanile dell’Atletico, il giovane centrocampista rappresenta una delle soprese più liete scoperte nell’ultimo girone di ritorno: sono ventuno le presenze collezionate in Liga dallo scorso dicembre a giugno. La stagione 2023/24 potrebbe rappresentare quella della definitiva consacrazione per il ragazzo di Madrid. 

Alex Baena (Villarreal)

Aveva conquistato le prime pagine dei giornali spagnoli per motivazioni tutt’altro che positive. Lo scorso aprile, in occasione della sfida con il Real Madrid, il centrocampista del Villarreal si era reso protagonista della rissa nel tunnel del Bernabeu, sfociata con il pugno ricevuto da Valverde. Ma i fatti di cronaca terminano qui. Nella scorsa stagione si è messo in mostra (soprattutto) per prestazioni di grande livello. Tant’è che l’allenatore Quique Setién gli ha affidato sin da subito le chiavi del centrocampo. Tornato a difendere i colori del submarino amarillo dopo il prestito al Girona, il calciatore classe 2001 ha collezionato quarantadue presenze, sei gol e tre assist nell’annata 2022/23. 

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Rappresenta al meglio la definizione di “centrocampista moderno”, in grado di saper fare tutto: attaccare, difendere, segnare. Un calciatore con margini di crescita incredibili. In casa Villareal, dove il coraggio nel lanciare giovani di valore non manca, Baena punta a raggiungere la consacrazione definitiva in questo campionato. Le porte della Nazionale maggiore sono già spalancate.

Jon Pacheco (Real Sociedad)

La dinastia della Roja è destinata ad avere nuovi protagonisti. Ammainate le bandiere Sergio Ramos e Gerard Piquè, il difensore nato a Elizondo rientra tra i profili più interessanti in orbita nazionale. Il nuovo corso intrapreso dal commissario tecnico De La Fuente si concentrerà sul lancio e la valorizzazione dei giovani più promettenti. E il difensore della Real Sociedad è osservato speciale, non solo dai vertici della Federazione. 

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Cresciuto nella cantera del club di San Sebastian, il calciatore classe 2001 viene da una stagione importante vissuta in pianta stabile nella rosa della prima squadra. Diciassette presenze in Liga nella scorsa stagione e un Europeo da protagonista con la maglia della Spagna Under 21: il sogno del successo si è infranto solo dopo la sconfitta in finale con l’Inghilterra.