Lewandowski e il retroscena di mercato: “Mi chiamò Alex Ferguson, dissi ‘sì’ allo United”
Il numero 9 blaugrana racconta un interessante retroscena di mercato
L’incredibile esclusiva con Cristiano Ronaldo, poi Van Dijk, Mourinho, Beckham e tanti altri. Adesso, Rio Ferdinand continua il suo percorso su YouTube con un nuovo entusiasmante ospite al suo podcast “Rio Meets“: Robert Lewandowski.
L’attaccante polacco, che si è intrattenuto in una lunga chiacchierata con la leggenda inglese, ha parlato di numerosi argomenti, tra cui il rapporto con Ancelotti e Klopp, il problema delle troppe partite, la famosa controversia del Pallone d’Oro 2020 e il potenziale del compagno di squadra Lamine Yamal.
Ma non solo, il 9 del Barça ne ha approfittato per raccontare anche un retroscena di calciomercato. Più nello specifico, quando è stato a un passo dalla firma con il Manchester United di Sir Alex Ferguson, nel lontano 2012.
Lewandowski e la chiamata con Sir Alex: “Gli dissi di sì”
È il 2012, Lewandowski veste la maglia del Borussia Dortmund, è stato sotituito al 45′ e gli arriva una chiamata da parte di Sir Alex Ferguson, allenatore dello United. Il polacco rimane pietrificato dall’emozione e, a peggiorare la situazione, si aggiunge il difficilissimo accento scozzese dell’allenatore: “Non capivo niente, gli ho chiesto di ripetere – ha raccontato divertito Lewa – però sapevo cosa volevo dirgli, ovvero che volevo giocare per lui“.
“Perchè non ho firmato per lo United? Chiedi al club” ha poi proseguito il 9 blaugrana, lasciando di pietra Rio Ferdinand, che già si stava lasciando andare immaginando di averlo come compagno di squadra. “Quella volta ho dato la mia totale apertura al trasferimento, se Alex Ferguson chiama non puoi dire di no. Specialmente a 22 o 23 anni e con il Machester United nel suo prime“.
Come tutti sanno, però, la trattativa non è andata a buon fine. Lewandowski è rimasto al Borussia fino al 2014, prima del trasferimento al Bayern Monaco con cui ha vinto tutto e infine quello al Barcellona nell’estate 2022. “Ricordo quel periodo, ricordo anche la conversazione con il presidente del Dortmund. Mi disse che avevano bisogno di me“, ha proseguito.
“Non mi avrebbero venduto al Manchester United perché ero troppo importante per loro. Mi disse che non era il momento giusto. Quindi, sono rimasto. Ma quella volta, dopo quela chiamata, avevo dato la mia disponibilità al trasferimento“. Chissà cosa sarebbe stato Lewandowski con addosso la divisa dei Red Devils, al fiando di Wayne Rooney. Avrebbe raggiunto gli stessi risultati? Purtroppo, non lo sapremo mai.