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L’evoluzione del logo FIGC in… 119 anni! Ecco la storia (e le partite da ricordare) di tutti i loghi

1898-2017. Sono 119 anni. Tanti, in cui è successo di tutto nel mondo del calcio italiano. Quattro mondiali vinti, gioie, dolori e calci di rigore. Segnati e sbagliati. Giocatori che hanno fatto la storia come Meazza, Facchetti, Paolo Rossi, Maldini, Baggio, Grosso… e molti altri. Il calcio accompagna le nostre vite e i ricordi di tutti noi. Anche chi non ama questo sport ha un ricordo legato alla Nazionale. Che è cambiata negli anni, tanto. Vittorie, sconfitte e… cambi di look. A partire del logo della FIGC che si è rinnovato per undici volte. Il primo nel 1898, l’ultimo quest’anno. Riviviamoli tutti insieme.

1898-1922

Partiamo dal principio: nel 1898 nasce la Federazione Italiana Giuoco Calcio, conosciuta comunemente come FIGC. La prima vera partita, anche se ci furono alcuni tentativi precedenti, si giocò all’Arena Civica di Milano il 15 maggio 1910. Italia-Francia 6-2. L’Italia giocò la prima partita in maglia bianca semplicemente perché non era stato ancora raggiunto un accordo per il colore della divisa, e poi successivamente si scelse l’azzurro in onore dei Savoia. Colore che è tutt’ora usato da molte federazioni italiane per rappresentare il nostro Paese. Savoia, appunto. Eh sì, perché questo primo stemma è dedicato alla famiglia reale che regnava in Italia in quel momento. Croce sabauda bianca su sfondo rosso con contorno azzurro. Questo logo durò fino al 1922, anni di sperimentazione per la nostra Nazionale.

1922-1942

1922. Un anno fondamentale per la storia politica del nostro Paese. Con l’avvento del fascismo, l’Italia cambia. E così anche lo stemma della FIGC subisce due variazioni importanti. Alla croce sabauda si aggiungono corona e fascio littorio, simbolo del ventennio fascista. Fu però un periodo pieno di successi per la Nazionale. Due mondiali vinti con Pozzo in panchina e Meazza in attacco: l’edizioni del 1934 e del 1938 portarono in Italia le prime “due stelle”. Dovremmo aspettare 44 anni per rivedere gli azzurri vincere un Mondiale.

1942-1952

Con la fine della Seconda Guerra Mondiale e del fascismo, l’Italia repubblicana si rinnovò e il calcio divenne un punto fermo per portare fuori il Bel Paese dalle macerie. Lo stemma della FIGC cambiò. Niente più, ovviamente, croce sabauda. Spazio al tricolore, e basta. Fu però un periodo tragico per il calcio italiano. Nel 1949 l’aereo che riporta il Grande Torino in Italia da Lisbona si schianta a Superga, una collina nei pressi di Torino. Finisce così la storia della squadra italiana più forte. Ma non solo, perché in molti dimenticano che Valentino Mazzola e compagni erano il blocco titolare della Nazionale italiana. E ovviamente, la spedizione in Brasile del 1950 ne fu profondamente segnata. L’Italia tornò a mani vuote.

1952-1974

Nel 1952 un altro cambio di look. Per la prima volta la scritta “Italia” si palesa nello stemma della federazione. Mentre per il resto, cambia di poco. Il tricolore è sempre protagonista. La Nazionale vive anni complicati prima e belli poi. Nel 1966 la disfatta in terra inglese contro i nordcoreani, mentre due anni dopo arrivò la prima e unica vittoria agli Europei. Capitan Facchetti, simbolo della Grande Inter che fece benissimo in quegli anni, alzò la Coppa al cielo. L’Italia era sul tetto europeo. Nel 1970, in Messico, gli azzurri disputarono un Mondiale fantastico culminato con la “Partita del Secolo”. Italia-Germania 4-3. Poi però toccò Pelè…

1974-1982

Nel 1974 l’Italia cambia. Il nostro Paese sta vivendo un periodo complicato politicamente. Sono gli anni di piombo. Attentati, stragi, la Banda della Magliana e tanto altro. Il fallimento del Mondiale del 1974 segna la fine di un’epoca. Arriva Bearzot in panchina che cambia tanto. E anche lo stemma si rinnova profondamente. Un rombo con il tricolore al centro, e la scritta FIGC intorno. Ci sono due versioni di questo logo, eccole. Nel 1978 l’Italia arriva quarta ai Mondiali, perdendo la finalina per il terzo posto contro il Brasile. Ma quattro anni dopo la storia non si ripeterà…

1982-1984

Ritorno al passato. Nel 1982 la FIGC decide di tornare al classico tricolore con la scritta Italia. Unica novità rispetto a quello del 1952-1974 l’inserzione FIGC in oro all’interno del simbolo. Al di là della scelta vintage, questo sarà un logo vincente. Nel 1982 l’Italia vince il suo terzo mondiale in terra spagnola. E’ il mondiale della consacrazione di Paolo Rossi che a fine anno vincerà anche il pallone d’oro. Con questo stemma l’Italia batte il Brasile prima e la Germania poi in finale al Santiago Bernabeu. Sandro Pertini, l’allora presidente della Repubblica, esulta in tribuna. L’Italia, dopo 44 anni, torna a casa con la Coppa.

1984-1992

Nel 1984 si cambia ancora, questa volta una svolta più moderna. Scompare il vecchio scudetto e compaiono le tre stelle con il tricolore. Diciamo una prima versione di quello che è oggi lo stemma della FIGC. Furono gli ultimi anni di Bearzot in panchina, oltre che a quelli della fine dell’Unione Sovietica. Nel 1989, con la caduta del muro di Berlino, finisce un’epoca anche nel mondo del calcio. Proprio contro l’Unione Sovietica l’Italia viene eliminata dagli Europei del 1988 mentre nel 1990 ci sono i Mondiali di casa. La storia azzurra finisce a Napoli, in semifinale contro l’Argentina di Maradona ai rigori, fatali per l’Italia di Vicini.

1992-2000

Nel 1992 la federazione indice un concorso per la creazione del nuovo logo. Vince quello di Patrizia Pattacini, che accompagnò gli azzurri per due mondiali. Entrambi finiti ai calci di rigore per l’Italia di Sacchi prima e Maldini poi. Decisivi gli errori di Baggio nel 1994 e Di Biagio nel 1998. Insomma un decennio sfortunato per l’Italia dagli undici metri, ma quello che stava per iniziare cambiò questa sfortunata storia. I rigori del 1990, quelli del 1994 e del 1998 erano destinati ad essere solo un brutto ricordo.

2000-2006

Con l’avvento del terzo millennio la FIGC torna al classico scudetto tricolore per la prima volta con le tre stelle. Con questo logo l’Italia giocò i Mondiali di Corea e Giappone del 2002 con Trapattoni in panchina che, grazie anche alla prestazione diciamo sottotono dell’arbitro Byron Moreno finì ai Quarti di Finale. Nel 2004, sempre con il Trap in panchina, l’Europeo finì addirittura ai gironi, complice anche il famoso “biscotto” tra Danimarca e Svezia.

2006-2017

Il 2006 fu (inizialmente) un anno nero per il calcio italiano. Lo scandalo di Calciopoli ha segnato molti giocatori e dirigenti, ma non i ragazzi di Marcello Lippi inviati per la spedizione tedesca. Il finale lo conosciamo tutti. Il logo è stato rifatto completamente. Molto più moderno, con la scritta Italia sopra il tricolore sopra uno sfondo azzurro. Al centro la scritta FIGC e in basso le tre stelle, che poi diventarono quattro dopo la vittoria di Berlino. Questa versione è rimasta sulle maglie azzurre anche per gli sfortunati Mondiali del 2010 e del 2014, oltre che agli Europei del 2008, 2012 e 2016.

2017- presente

Ed eccoci qua, ecco il nuovo logo. Sicuramente più classico, anche se rivisitato in chiave moderna. La FIGC lo ha presentato così: “La nuova versione del logo federale, che sostituirà quello attuale in vigore dal 2007 anche sulle maglie della Nazionale, nasce dall’esigenza di creare uno stemma moderno riprendendo elementi grafici del passato. Così è stato per la scritta Italia, inserita per la prima volta nel logo del 1952, e del ricamo in oro, simbolo di forza e successo”. Logo e design a parte, noi tutti ci auguriamo che sia, prima di tutto, vincente. Ventura e i suoi ragazzi sperano di poterlo sfoggiare anche in Russia. Qualificazione permettendo.