L’eroe Ronaldo (il fenomeno), la vittoria sull’Inter e il tabù Fiorentina per la Sampdoria: parla Regini
Due vittorie in tre partite, in quello che alla vigilia era stato definito un vero e proprio ciclo di ferro: derby col Genoa, trasferta in casa della Juventus e Inter a Marassi, tutto in sette giorni. Una settimana capace di far tornare il sereno sopra Bogliasco, con la Sampdoria ora quattordicesima e a sette lunghezze dalla zona calda della classifica. A commentare il buon momento dei blucerchiati, a tre giorni dalla sfida del Franchi con la Fiorentina, il capitano Vasco Regini, ospite assieme al compagno Puggioni della mostra ‘Eroi del Calcio – Storie di calciatori’ al Porto antico di Genova.
“Veniamo da una vittoria importante contro una grande squadra, ma come ci ha detto l’allenatore dobbiamo mettere da parte quanto fatto e andare a Firenze per ottenere altri punti importanti”. Tre punti che lontano dal Ferraris alla Sampdoria mancano dalla prima di campionato in casa dell’Atalanta. “Lavoriamo ogni giorno per fare delle buone prestazioni, in trasferta ci è mancato qualcosa è vero, anche se qualche episodio non è girato a favore, sicuramente dovremo cercare di dare qualcosa in più come fatto davanti ai nostri tifosi. Ripetendo le ultime prestazioni di Marassi riusciremo a portare a casa un risultato positivo, cercheremo di sfatare il tabù dei dodici anni senza vittorie”.
Dal campo alla mostra con tantissimi cimeli della storia del calcio. “Sono sempre stato molto affascinato dal pallone, fin da ragazzino seguivo tante partite, quelle dei mondiali: vedere la maglia indossata da Pelé al mondiale, le scarpe di Ronaldo è stato emozionante. Dell’angolo riservato alla Sampdoria cosa mi ha colpito di più? I gagliardetti fatti a mano, bellissimi e irripetibili, le maglie d’allenamento davvero fantastiche e quelle da gioco senza sponsor, che al giorno d’oggi è difficile rivedere. La maglia indossata in finale in Coppa Campioni e quella della Coppa delle Coppe, pensare che sono state indossate in un’occasione unica mi emoziona, si spera di emulare questi grandi campioni, anche se sono cambiati i tempi e oggi è più difficile, ma c’è tanta ammirazione verso i campioni del passato. Un mio eroe? Ronaldo, ma Luís Nazário de Lima – sorride Regini – mio papà era dell’Inter e mi aveva trasmesso questa passione, giocatore unico, vedere qui le sue maglie e alle sue scarpe è emozionante”.
Dall’inter del passato, a quella battuta sabato sera al Ferraris. “Ho dato un dispiacere a papà? Ormai fa il tifo per me, era ben contento. Con l’Inter partita terminata senza subire gol? È importante per il portiere, per noi difensori ma in generale per tutta la squadra, fa crescere l’autostima, ci dà fiducia, era da tanto tempo che non uscivamo imbattuti e vogliamo ripeterci. Se dovremo stare più attenti noi a Kalinić o loro a Quagliarella? Loro anno punti di forza e punti deboli, come li abbiamo noi, starà alla squadra più determinata trovare la vittoria”.