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Leicester, Ranieri: “Mai parlato di titolo nello spogliatoio. La Champions? Sarà una battaglia”

Arrivano le prime confessioni da parte di Claudio Ranieri, intervistato dal canale Fox Sports durante lo speciale “Le parole del titolo”. Per tutta la stagione ha sempre detto come il titolo non fosse un argomento per il Leicester, ma oggi ammette come già da febbraio l’idea di diventare Campioni d’Inghilterra ronzasse nella sua mente: “Una partita che mi ha fatto capire che potevamo farcela è stata quella contro il Manchester City – dice oggi Ranieri – vincere in casa loro è stato qualcosa di diverso, soprattutto avendolo fatto in quella maniera”.
Un argomento, quello del titolo, che Ranieri non ha mai fatto entrare dentro lo spogliatoio. Forse per non caricare i suoi ragazzi di eccessive responsabilità, o forse solamente per non alterare un equilibrio, basato sulla spensieratezza, che li ha resi una macchina perfetta: “Nello spogliatoio non abbiamo mai parlato di scudetto. Dicevo sempre ai ragazzi di pensare partita dopo partita e di giocare da squadra, perchè gli altri sono più bravi di noi” ha proseguito Ranieri. “Ripetevo sempre di giocare in 11, ma nel vero senso della parola. Si dice sempre che a calcio si gioca in 11 ma non è vero, perché in ogni partita ci sono sempre due, tre giocatori che si perdono. La mia fortuna invece è stata avere sempre 11 giocatori più la panchina, perché abbiamo sempre giocato in 14, avendo sempre una certa continuità”.
Ecco la continuità. Forse il vero segreto del Leicester. Perché mano a mano, durante tutto il corso della stagione, le grandi d’Inghilterra si sono sciolte come neve al sole: “Se devo fare una piccola critica alle grandi squadre – ha ammesso Ranieri – è che non hanno avuto continuità. Tutte hanno avuto dei momenti in cui andavano benissimo ma poi si sono perse. Noi invece siamo stati costanti tutto l’anno e la partita con il City ci ha dato quella consapevolezza che qualcosa di importante potesse succedere”.

Non solo Premier, Ranieri affronta anche l’argomento riguardante Totti e Del Piero, campioni che ha avuto ai suoi ordini, rispettivamente a Roma e a Torino. “Sia Francesco che Alessandro non li giudico come giocatori perchè sono straordinari. Come uomini sono due persone stupende, due grandi professionisti che hanno dato e che daranno ancora tanto al calcio. Sono due uomini che vorresti avere come amici”.

Infine un pensiero sul futuro chiamato Champions League. Un’avventura nuova e difficile per una cenerentola come il Leicester: “Già so che sarà una battaglia, – conclude Ranieri – una grande esperienza dove bruceremo tantissime energie nervose. Mi servirà una seconda squadra, ma senza stravolgere le caratteristiche di quella di quest’anno. Una squadra volta al sacrificio totale”.