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AZ-Legia, il presidente dei polacchi: “Siamo senza parole, non ci arrenderemo”

Le parole del presidente del Legia Varsavia dopo gli episodi al termine della partita contro l’AZ Alkmaar

Dopo il fischio finale di AZ Alkmaar-Legia Varsavia, match valevole per la Conference League, ci sono stati degli episodi decisamente gravi: l’autobus del Legia era infatti stato bloccato dalle forze dell’ordine olandesi mentre era intento a far ritorno in Polonia. Le autorità hanno prelevato il portoghese e capitano Josue e il serbo Radovan Pankov: i due calciatori sono stati trattenuti ad Alkmaar e non hanno fatto ritorno con il resto della squadra. Il presidente della squadra, Dariusz Mioduski, ha parlato così in conferenza stampa dell’accaduto.

 

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Le parole di Mioduski sull’accaduto

 

Mioduski ha esordito così: Non abbiamo parole per descrivere l’aggressione che ci è accaduta. Quello che è successo un’ora dopo la partita sembra incredibile. Se ci penso, ho l’impressione che non sia stato un incidente, la tensione stava crescendo. L’atteggiamento delle autorità locali nei confronti dei polacchi è stato disastroso”.

 

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Mioduski ha proseguito: “Non ci arrenderemo. Faremo di tutto affinché la verità raggiunga tutti. Ieri non abbiamo avuto la possibilità di prenderci cura dei nostri due giocatori. Nessuno ci ha detto dove sono stati portati, non mi è stato permesso di andare con loro. Oggi i nostri giocatori sono molto ben accuditi. Spero che ritornino in Polonia oggi. Josue ha già testimoniato, Radovan Pankov sta ancora aspettando il suo turno”.

 

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Sul lavoro della UEFA: “La UEFA sta lavorando per garantire che i nostri giocatori vengano rilasciati dalla custodia. Non conosco nessun altro caso in cui lo staff e la squadra siano stati attaccati dalla sicurezza. È inimmaginabile. I nostri avvocati stanno lavorando per raccogliere tutto il materiale e noi agiremo per difendere i nostri giocatori”.