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Lecco, Di Nunno si scusa con Perugia e Brescia: “Parole frutto del nervosismo”

Le scuse del presidente del Lecco Di Nunno dopo le dichiarazioni contro Perugia e Brescia che gli erano valse un deferimento

A me spetta la B, non ho rubato come Perugia e Brescia, mi assumo le responsabilità di quello che dico e i club di B sono tutti con me, non voglio niente dagli altri ma nessuno deve andarmi contro”. Così si era espresso Paolo Di Nunno, presidente del Lecco, il 2 agosto, nella trasmissione Speciale Calciomercato di Antenna Sud. 

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Parole che gli sono valse un deferimento (la Procura federale ha comunicato in serata la chiusura delle indagini), col dibattimento in programma il prossimo 16 o 17 di agosto. Sempre ad Antenna Sud, però, Di Nunno è tornato a parlare oggi, 8 agosto, chiedendo scusa per le parole “frutto del nervosismo” formulate appena qualche giorno fa. 

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Lecco, Di Nunno chiede scusa a Perugia e Brescia dopo il deferimento

Ero troppo nervoso, ero troppo fuori di testa; ero teso per i tanti eventi ravvicinati: finale playoff, campo, ricorso. Spero lo capiscano”, ha dichiarato Di Nunno. Che poi ha aggiunto: “Aspetteremo il 29 con ansia, penso che non dovremmo avere problemi ma nel mondo succede di tutto”. Il riferimento è al pronunciamento del Consiglio di Stato, atteso dopo la decisione del Tar che ha riammesso i lombardi alla prossima Serie B. 

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Poi Di Nunno ha commentato il ritorno del direttore sportivo Domenico Fracchiolla, reduce dall’esperienza alla Virtus Francavilla: “Voleva la B, è vicino a un traguardo importante. Lo abbiamo accolto con piacere, mio figlio non poteva più mantenere l’impegno. Spero che faccia molto bene e spero che facciano bene anche Perugia e Brescia”.