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Lecce, Liverani: “Niente pasta e alcol per un mese se andiamo in B. Vorrei scoprire meglio Sarri e Giampaolo”

Fabio Liverani si è preso Lecce, e l’ha fatto fino da subito. Oggi, si racconta alla Gazzetta dello Sport, ecco le sue parole: “La mia vita è campo di allenamento e casa. Eppure, ho già scelto il percorso della mia salute mentale… E’ fantastica la passeggiata che da piazza Sant’Oronzo porta a piazza Duomo. Da rimanere senza fiato, soprattutto di sera con quell’illuminazione delicata, che esalta la bellezza del Duomo. Conto di godermi anche il mare del Salento, al momento opportuno. Avevo contatti con due club di B ma, con Alessandro Moggi, abbiamo valutato il progetto del Lecce, a Roma nello studio del presidente Sticchi Damiani. Ci siamo rivisti il giorno dopo, per conoscerci meglio ed è cominciata la mia avventura. Non ho avuto bisogno di informarmi. E’ ben nota la serietà dei proprietari del Lecce e del d.s. Meluso”.

Clausola? “Neppure ci penso. A Lecce sto benissimo e già mi esalto. In caso salto in B, la piazza non si accontenterebbe di puntare solo alla salvezza. La clausola? E’ stata più che altro una sorta di cautela da parte della società: il progetto legato al salto di categoria poteva essere appesantito dal mio contratto, più quelli dei miei tre collaboratori. Allenatore che mi ha segnato? Mancini, Delio Rossi, Prandelli e Cosmi mi hanno trasmesso input eccezionali. E non mi vincolo a un solo modulo. Ora punto sul 4­3­1­2 ma nel vivaio del Genoa ho fatto anche il 4­3­3 e in Inghilterra il 4­4­2. Da italiano, faccio il tifo per Mancini c.t.: anche perché, ormai, è il sogno dichiarato del Mancio”.

Dopo l’esonero al Genoa, la disavventura al Leyton Orient: “Ho sbagliato a tentare subito il riscatto, andando in Inghilterra dopo il divorzio dal Genoa. Avevo voglia dirifarmi, ho sofferto per quell’esonero dopo 6 partite, peraltro senza affrontare neppure un avversario del nostro livello. Ci toccarono Fiorentina, Napoli, Inter, Udinese e Samp”. Quale allenatore vorrebbe scoprire? Sarri e Giampaolo. Mi concederei un viaggio distudio di un mese. Ho potuto già seguire qualche allenamento dell’Empoli di Giampaolo. Marco mi permise di vederlo all’opera”. Fioretto per la B? Per un mese non mangerei pasta e rinuncerei a bevande alcoliche. Per me sarebbe durissima!”.

L’intervista completa su La Gazzetta dello Sport