Lecce, Corvino: “Giampaolo? Adoro gli allenatori così. Vlahovic ha le stimmate del campione”
Le parole del direttore dell’area tecnica del Lecce
Intuizioni di mercato e personalità: Pantaleo Corvino nella sua carriera ha trovato colpi di assoluto livello. Dal Lecce alla Fiorentina e poi il ritorno “a casa”, con i giallorossi ha portato in Italia giocatori che, da semisconosciuti, sono diventati pedine di mercato per il suo club. Il direttore dell’area tecnica del Lecce ha rilasciato alcune dichiarazioni al Corriere dello Sport.
Lecce, le parole di Corvino
Su come è arrivato a Lecce: “Il presidente Sticchi Damiani mi ha ingaggiato un pomeriggio dove stavo con la vanga in mano. Sono stato e resto contadino. Lavoro i campi, solo che non coltivo frumento o verdure, ma talenti. Vlahovic? Ha le stimmate del campione, non gli manca nulla. Ogni tanto mi manda ancora qualche maglia, un messaggio. Pensavano prendessi un giocatore già formato, invece ho scelto lui. Lo feci debuttare e segnò una doppietta”.
Sinisa Mihajlovic è stato tra gli allenatori più apprezzati: “Arrivò dopo Prandelli, trovandosi inevitabilmente a confronto con un’eredità impegnativa. Fece un’ottima seconda parte di campionato, tanto da attirare l’interesse dell’Inter. Dimostrò grande correttezza dicendo: “Parto solo con il consenso di Della Valle”. Non gli fu concesso di andare, e accettò senza polemiche. Successivamente, però, le cose non andarono più bene. Sinisa incarnava il mio ideale di allenatore: lavoratore instancabile, onesto e dotato di forte personalità”.
Sulla scelta di Giampaolo: “Adoro gli allenatori che dedicano molte ore, sia in campo che fuori, lavorando con grande impegno. Giampaolo ha una visione chiara e idee che condivido, curando ogni dettaglio senza lasciare nulla al caso. Per lui, anche la sede è parte del lavoro. Conosce profondamente la realtà in cui opera e, grazie a questo approccio, siamo al terzo anno consecutivo in Serie A, il più impegnativo”.
Sulle preferenze: “Motta è un allenatore innovativo. Ha delle idee, non segue codici e non guarda in faccia nessuno. La squadra più forte? L’Atalanta di Gasperini, apporta continue correzioni a un sistema di gioco ben definitivo. Barella è il mio giocatore ideale. Sa essere manovale e ingegnere”.