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“Lecce, Caturano ricorda… Chevanton!”. Guillermo Giacomazzi, adesso scout: “Serie A, goditi Muriel!”

Prendi un pizzico di gioventù: Salvatore Caturano. E mescolala con la qualità di Vannucchi, Pozzi, Volpato, Giovinco, Abate e pure Eder. Sì, proprio quello dell’Inter. Risultato? Vincente, per forza. Ce lo racconta uno che di calco ne sa. E che Caturano lo ha visto da molto vicino. Così Guillermo Giacomazzi, ex capitano del Lecce, in prestito all’Empoli da gennaio 2008. “Aveva 17 anni e spesso veniva ad allenarsi con noi” racconta l’uruguaiano a GianlucaDiMarzio.com. “La società puntava tantissimo su Caturano ma farsi spazio, a quell’età, e in una squadra così forte, era praticamente impossibile. Lo stesso Eder non giocava molto in quell’Empoli”.

Adesso – ben 9 anni dopo – ‘Sasà’ Caturano è tra i grandi e fa il grande con il suo Lecce: punta centrale e titolare inamovibile, già 8 reti in campionato. Al suo ritmo, in Europa, regge solo Edinson Cavani. Agli occhi di uno come Giacomazzi, ancora innamorato del suo Lecce, Salvatore non passa di certo inosservato. “Quando il Lecce gioca in casa, vado allo stadio con mio figlio, altrimenti guardo le partite in tv. La rosa è molto forte e Sasà si trova a suo agio”. Disquisisce, Giaco. Fa parallelismi e confronti, ragionamenti quasi da allenatore; si vede che ne ha viste e sta continuando a vederne molte. “Lo scorso anno, con Moscardelli al centro dell’attacco, era costretto a giocare sulla fascia e soffriva tantissimo la lontananza dall’area di rigore. Il suo ruolo, invece, è lì in mezzo: vede la porta, è veloce e lavora tanto per i compagni”. Il paragone è per romantici: “Sì, mi ricorda Chevanton, sebbene abbiano giocato in categorie molto diverse. Proprio come Javier, anche Sasà sta entrando nel cuore dei tifosi. E in una piazza che gli vuole bene, può solo migliorare”. Può e deve. Perché Caturano, classe ’90, non può sbagliare, nel suo momento magico. Benissimo a Melfi, con 18 reti nel 2014-2015. Poi il salto tra Bari e Ascoli ma le cose non sono andate nel migliore dei modi. L’isola felice di Caturano si chiama Lecce: “Non ha nulla da invidiare a tanti attaccanti che giocano in Serie B” continua Giacomazzi. “Nel calcio non è mai troppo tardi, Salvatore è ancora in tempo per raggiungere grandi traguardi. Penso a Iemmello, che da Foggia è passato direttamente in A, in un club come il Sassuolo”.

Dal chi gioca ancora, e lo fa alla grande. A chi come lui ha appeso la sua qualità al chiodo. Guillermo Giacomazzi prima faceva il talento, adesso il talento lo fa a cercare. si racconta. Adesso? “Faccio lo scout in Sud America. Ho viaggiato tanto, sono stato in Argentina, Uruguay, Messico e a breve andrò anche in Cile. Per noi calciatori è difficile porre fine alla nostra carriera ma fortunatamente sono riuscito subito a guardare al futuro. Frequenterò anche il corso di allenatore e prenderò alcune licenze, però quello che faccio adesso mi entusiasma”. E allora è il caso di chiedere… consigli per gli acquisti? “Sanabria, uruguaiano come me e giovanissimo con solo 17 anni: centrocampista completo e capitano della nazionale U-17. Tra un paio d’anni sarà già protagonista in un campionato europeo”. E nella nostra Serie A? “Questo è da vedere, intanto godetevi Muriel: tecnica, dribbling e velocità. Quando l’ho visto a Lecce, era già fortissimo, ma ancora immaturo. Ma questo è il suo anno”. Parola di Guillermo Giacomazzi. Che l’occhio buono ce l’aveva già allora. Caturano insegna.

A cura di Francesco Calvi