Le multe, il nuovo soprannome e la fede interista. L’Entella si gode la zanzara De Luca: “Sono cresciuto con le cassette di Ronaldo il fenomeno”
Dalle parti del Comunale di Chiavari c’è un nuovo idolo. L’eroe della partita contro il Bari con tanto di standing ovation al momento della sostituzione. Sì, perché ‘la zanzara’ De Luca può essere tanto fastidioso per gli avversari quanto amato dai suoi. “Il soprannome di zanzara deriva dai tempi del Varese quando ero piccolo ed il mio allenatore era Bonetti. Sia campo sia fuori ero un po’ rompic******i e da lì è nato tutto”, racconta sorridendo l’attaccante dell’Entella Giuseppe De Luca in esclusiva per GianlucaDiMarzio.com. Attenzione però: guai a chiamarlo ancora così. In caso contrario gli toccherà tirar fuori il portafoglio. “Ora Aglietti non vuole più sentire la parola zanzara ma pretende che mi si chiami ‘vipera’. Questo perchè mi chiede di mordere l’avversario e tornare a posto, mordere di nuovo e tornare a posto, e così via per tutti i 90’. Pensate che quando sente chiamarmi zanzara mi multa di 50 Euro per ogni volta che mi giro verso chi mi ha chiamato così. Anzi, mi fai i giochettini, lo fa apposta. Sarà già arrivato a minimo 100 Euro di multa”, e via con una nuova risata. La zanzara… ops… la vipera – speriamo Aglietti non ci abbia sentito! – è così, spensierato ed estroverso per natura, tra creste bionde e jeans strappati. Sempre col sorriso stampato in faccia, poi. Anima dello spogliatoio dell’Entella: “Nel nostro gruppo ci sono 5-6 elementi che fanno scherzi e dispetti in continuazione. Io, Troiano, Ardizzone, Crimi, Aramu, Nizzetto, Ceccarelli e non solo. Dovreste vedere nelle partitine come ci prendiamo in giro! Nello spogliatoio poi facciamo le pagelle e chi perde rosica in un modo mai visto. Anche in settimana trascorriamo diverso tempo insieme ed è bello”. Compagni anche di fantacalcio, tanto che ogni lunedì dopo il turno di Serie A ad allenamento negli spogliatoi mettono in scena un dibattito in stile Controcampo: “Adesso al fantacalcio ho un po’ mollato. Sono secondo. Nulla è perduto e come dico io: i cavalli si vedono alla fine”, e via con un’altra risata. C’è solo una cosa che fa arrabbiare De Luca: perdere. Guai, non è concesso nemmeno in partitella! “È così fin da quando sono piccolo, odio perdere”. Fuori dal campo invece non ha particolari grilli per la testa. “Nel tempo libero mi piace stare in compagnia con gli amici, per il resto non faccio grandi cose. Sono un po’ malato di Play Station, quello sì”. Per lui è sempre esistito sempre e solo il calcio. Un po’ meno la scuola. Si guarda un attimo intorno prima di affrontare l’argomento scolastico. Alle sue spalle i piccoli delle giovanili biancocelesti: “Non fatemi parlare di scuola che ci sono anche i bambini, dai. Ok, lo ammetto, ero bravissimo!”, racconta scoppiando in una nuova risata che sa tanto di “non ci avrai creduto, vero?“. “A parte gli scherzi, nella mia testa avevo in mente solo il calcio, poi sia per bravura sia per fortuna sono arrivato a certi livelli e ho ripagato i miei genitori così. Per loro la scuola è sempre stato un aspetto da non tralasciare ma anche se non mi andava di studiare non mi hanno mai fatto mancare nulla. Mi sono stati vicini soprattutto quando attorno a me non c’era una situazione bellissima. Tutto quello che ho è solo grazie a loro. Per un bambino poi non esiste niente di più bello che riuscire a realizzare il sogno di diventare calciatore”. Sulle orme del suo idolo di sempre: “Ronaldo! Sono cresciuto con le sue cassette e quelle di Maradona. Sono interista ed è sempre stato il mio idolo, mi faceva impazzire come giocatore”. Non sarà arrivato ad emulare il suo idolo, ma a far divertire i suoi nuovi tifosi sì. Alla grande. Già 4 gol e 4 assist in stagione: De Luca sembra tornato quel giocatore che convinse l’Atalanta ad investire forte su di lui. La parentesi opaca di Bari ormai è acqua passata: “Questa scelta dell’Entella la rifarei altre 1000 volte perché ho trovato un gruppo e una società impossibili da trovare da altre parti. Persone di valori sia in campo sia fuori. Sono davvero contento. Hanno fatto un investimento importante e spero di ripagarli sul campo. Qua a Chiavari non ci sono pressioni e si può vivere la nostra professione veramente al meglio. Logico, ci sono pro e contro come in ogni piazza ma qua si sta davvero alla grande”. Cercando però di mantenere i piedi per terra nonostante i 5 risultati utili consecutivi: “Teniamo un profilo basso, prima la salvezza. Sappiamo che squadra siamo e vogliamo salvarci prima possibile anche se abbiamo qualità importanti e possiamo dire la nostra in questa Serie B”. Ponendosi obiettivi di squadra e non personali. Anche perché “ogni volta che ho dichiarato obiettivi personali ben precisi ha portato sfiga… Ovviamente voglio arrivare in doppia cifra ma è da due anni che lo dico e due anni che non succede. Quindi per prima cosa vorrei aiutare i miei compagni a raggiungere un obiettivo importante e, in quel caso, sarei disposto a pagare loro non una cena ma un viaggio. A tutti i compagni”. De Luca fa due conti… Forse meglio ritrattare: “Va beh dai, tutti forse no… ma a 5 o 6 però si!”. In quel caso, diventerebbe l’idolo non solo del Comunale ma anche dei 5 o 6 compagni fortunati che verranno portati in vacanza dalla zanzara. Ops, dalla vipera! Ovviamente sempre multe permettendo.