Le due facce di Watford-Leicester: Mazzarri vola sulle ali di Pereyra, festa rovinata per Ranieri
Piaceva a Massimiliano Allegri, lo avrebbe voluto anche Maurizio Sarri al Napoli. E invece adesso fa le fortune di Walter Mazzarri. E’ la breve storia dell’ultimo anno di Roberto Pereyra, prototipo del trequartista di ultima generazione: intelligente, concreto, fondamentale in entrambe le fasi di gioco. Tra le altre cose, poi, capace anche di colpi come quello che ha deciso Watford-Leicester.
Non è una sorpresa, per chi lo ha seguito quando era alla Juventus. Un gol simile lo fece anche a Verona contro l’Hellas, in un 2-2 di un anno fa. Così, nella sfida tra Mazzarri e Ranieri, due dei quattro allenatori italiani impegnati in Premier League, la copertina è tutta per il Tucumano. Un destro a giro, di quelli che si possono soltanto guardare infilarsi sotto la traversa. Il Watford vola, allora, sulle ali dell’argentino: non succedeva da trent’anni che i gialloneri riuscissero a battere i campioni in carica in campionato. Ottavo posto, per la squadra di Mazzarri, che si gode il momento magico e guarda in alto sognando l’Europa. Niente di impossibile, conoscendo l’allenatore livornese, abituato a sorprendere. Vietato porsi limiti, dunque.
Sconfitta che pesa, invece, per il Leicester. L’incantesimo in Premier League pare ormai finito, per le Foxes, che viaggiano con la media di un punto a partita in campionato, che li condanna al 12° posto. Come i punti conquistati finora. E anche come i rigori concessi a favore. Non è bastato quello trasformato da Mahrez, oggi, per evitare la sconfitta. Festa rovinata, allora, per Claudio Ranieri, che festeggiava la panchina numero 50 alla guida del Leicester in Premier. Magari, però, soltanto rinviata: una vittoria martedì sera, contro il Brugge, potrebbe valere la matematica qualificazione agli ottavi come primi nel girone. Un risultato di rilievo, per una debuttante. Che, intanto, si deve ritrovare in Premier. Dilly ding dilly dong, Leicester: non dimenticare chi eri.