Lazio, Inzaghi: “Serve la gara perfetta. Coppa Italia? Mi porta bene”. Biglia: “La vittoria porta fame, crediamoci!”
Roma si ferma, l’Olimpico si riempie. E domani andrà in scena la finale di Coppa Italia: Juventus-Lazio, una grande classica della competizione. Un trofeo che a Inzaghi porta bene: “Mi porta bene, da giocatore l’ho vinta subito sul campo. In Primavera anche, ho vinto subito. Coi grandi speriamo che possa essere di buon auspicio per domani”. Scaramantico lui. Massimi livelli. E in conferenza stampa parla così di una finale storica, conquistata con merito: “Dobbiamo fare la partita perfetta. Abbiamo incontrato i bianconeri altre volte, all’andata in campionato abbiamo giocato una buona gara, rischiando quasi nulla. E alla prima disattenzione ci segnò Khedira. Siamo a Roma, siamo nel nostro stadio. Giochiamo qui abitualmente e vorremmo fare una partita da Lazio, solo con una gara così possiamo giocare la partita di domani”. Continua: “Sono orgoglioso di allenare questa squadra, sapevo cosa mi avrebbero dato. Sapevo che mi avrebbero seguito, ne ho avuto la prova. Abbiamo incontrato qualche difficoltà, mi viene in mente la gara col Chievo. E lì siamo scivolati quinti. Ma le mie sensazioni era buone, sapevamo che saremmo cresciuti. La squadra aveva margini di miglioramento ed ero sicuro che saremmo arrivati in un buon momento”.
Continua: “Ho una squadra matura, al di là dei moduli. Incontreremo sempre la Juve, non abbiamo indicazioni precise ma se giocano i tre italiani dietro giocheranno a tre. Se uno dovesse star fuori giocheremmo a 4. Loro sono dei campioni, sono avanti a tutti. Sono all’apice anche in Europa, gli vanno fatti i complimenti. Ma sappiamo che in una gara così il calcio è strano”. I complimenti ai tifosi: “Motivo di orgoglio, vanno menzionati. Mi viene in mente la prima partita che ho fatto all’Olimpico, c’erano poche persone. Ma con la Samp mi hanno emozionato, mi è venuta in mente la Lazio dello Scudetto, dei trofei. Una Lazio in cui lo stadio era sempre pieno. E con la Samp i tifosi sono rimasti colpiti, si sono stretti intorno alla propria squadra. Poi col Palermo abbiamo fatto 6 gol, coi blucerchiati 7″. I consigli di Pippo: “Domani viene a vedere la partita, è già arrivato con un giorno d’anticipo. Starà coi miei figli e i miei nipoti e poi verrà a vedere la partita all’Olimpico”. Che partita sarà? “Dobbiamo essere veloci, la Juve schierata è difficile da scardinare. Non troveranno spazio però, dovremmo essere intensi e mettere tantissima corsa. Tanta determinazione. Altrimenti non vinci”.
BIGLIA: “DOBBIAMO CREDERCI”
Parola al capitano, Lucas Biglia.
Questo il suo commento in conferenza: “Parola al capitano, Lucas Biglia.
Questo il suo commento in conferenza: “Quando
vinci la fame ti porta ad avere ancora più fame. Sarebbe un bell’inizio”. E
ancora: “La stagione è iniziata
male, ma grazie al mister le cose sono andate a posto. La finale all’inizio era
una cosa lontana. Ora conta il risultato di domani, ci si ricorda sempre solo
di chi vince. Veniamo da una sconfitta con la Fiorentina che ci ha fatto male
perchè vogliamo tenere il quarto posto”. Continua Biglia, che ha perso
le ultime 4 finali: “A volte non
sono pensieri positivi. Mi vengono in mente ricordi brutti, è una opportunità e
ho tanta voglia. E’ la prima perché ero infortunato”. Il pensiero del
capitano: “C’è un po’ di nervosismo,
non è facile, giochiamo contro l’unica squadra in corsa ancora su 3 fronti. Non
sarà facile, ma dobbiamo credere in noi. Siamo arrabbiati anche noi dell’ultima
partita, abbiamo voglia di conquistare il trofeo”. Bisogna cambiare l’approccio: “L’ultima
volta abbiamo fatto una brutta figura. Dobbiamo ricordare la partita
dell’Olimpico ed essere concentrati 120 minuti. Servirà tutto, cuore,
intelligenza, determinazione. Tante cose. Stiamo lavorando bene, dobbiamo
essere sereni, abbiamo fatto un bel percorso, domani sarà una partita secca.
Dobbiamo dare tutto quello che abbiamo dentro”. Sulla Juve: “Ha
tanti campioni, gente che ha vinto. Stiamo lavorando sui nostri punti forti
e deboli. Sulla carta non siamo favoriti ma dobbiamo crederci”.