Lazio, Cataldi: “Il riscatto, il ruolo, Biglia, il 5 e il confronto con Keita: vi dico tutto”
Cataldi studia da leader, apprendistato terminato. Oggi capitano, grande chance. Ripagata, poi, da un gol per il morale. Freddo, in occasione del rigore. Ed è 6-0 al Brasile Soccer Team. Bene i giovani – doppietta per Lombardi, poi Murgia, Ikonomidis e Palombi – malino per i “titolari”. Ma Cataldi segna e convince: “Stiamo lavorando bene – ha dichiarato il centrocampista in conferenza stampa – Soprattutto questa prima settimana, abbiamo lavorato di più fisicamente. Abbiamo lavorato anche fuori dal campo, idem dentro. Siamo contenti tutti di come stiamo facendo. Spogliatoio? Buono, siamo più o meno quelli dell’anno scorso. A parte Vargic”.
Si parla di Keita e Felipe: “Noi non l’abbiamo gestita, noi facciamo i calciatori. Abbiamo ascoltato quello che diceva l’allenatore, ciò che accadeva fuori lo ha deciso la società. Scetticismo? Ci può stare, era stata fatta una scelta. Ma per alcuni tipi di problemi chi doveva arrivare non è arrivato. E’ rimasto Inzaghi. Ma alla fine è il campo che parla, se alla prima giornata facciamo bene i tifosi ci daranno una mano”.
E ancora su Keita: “C’è stata una chiacchierata tra di noi, nel gruppo. Ha spiegato la sua situazione, poi è tornato”.
Ruolo? “Sarebbe importante sapere il ruolo, al di là dell’assenza di Biglia io mi alleno e ascolto i consigli di Inzaghi. Do il massimo sempre, in qualsiasi ruolo. Poi valuta lui”. Calci piazzati, pronto? “Mi sento pronto, sì. Se dovessi mandare fuori qualche piazzato sarebbe un problema! Certo, se Lucas sarà in campo vedremo. Può far bene da fermo. I tifosi? E’ difficile poter dire qualcosa, ci manca il loro apporto. Ci è mancato completamente. Quando siamo arrivati terzi ci hanno dato una mano, sicuramente. Erano 50-60mila. L’anno scorso non è stato così, specie per un motivo (le barriere in curva ndr).
Su Biglia: “Non l’ho sentito, gli ho mandato un messaggio il giorno in cui ha perso la finale di Coppa America. Chiaramente non mi ha risposto (ride ndr). Gli consiglio di fare ciò che si sente, è un giocatore di talento. Ma non solo. Anche intelligente, sa quello che vuole. Gli auguro il meglio. Cosa voglio da me stesso? Vorrei fare qualcosa di più, anche riguardo il gruppo. Sono andati via giocatori importanti, anche all’interno dello spogliatoio. Non c’è un peso che alcuni giocatori possono dare. Io? Voglio confermare ciò che ho fatto due anni fa, non quello che ho fatto l’anno scorso. Voglio poter fare qualcosa di importante per la città, la squadra e per i tifosi”.
Continua Cataldi: “La scorsa stagione mi è servita, sbagliando si impara. Ho avuto qualche problema al di là del calcio che mi ha scombussolato. Spero che già la prossima stagione sia migliore. Doppio ruolo? So fare meglio la mezzala, l’ho sempre fatta. Però non vuol dire che io non sappia fare il mediano basso, è un ruolo delicato. Se non si fa in maniera costante è difficile farlo così su due piedi. Il numero 5? Definitivo, sì. Volevo prenderlo due anni fa, ma c’era Biglia e non mi sono permesso di prenderlo. Non c’è una motivazione, mi piace come numero. L’ho usato nelle finali scudetto, poi ce l’aveva Zidane. Se ho avvertito Brocchi? No, ancora no!”.