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​Latina, al via la partita decisiva per il futuro della società. Tommasi: “Spero nella prosecuzione, i calciatori possono far poco”

Di nuovo punto e a capo. Il calcio italiano si ritrova a dover fare ancora i conti con l’alta possibilità di fallimento di un altro club, stavolta di Serie B, il cui presente e futuro appaiono decisamente più tendenti al nero che all’azzurro. Il Latina Calcio, tra la giornata odierna e giovedì 9 marzo, si ritroverà a giocare quella che, situazione alla mano, risulterà la partita più importante di un’annata più difficile fuori dal campo che dentro: di fronte ad un fallimento sempre più probabile e alla richiesta formulata per un esercizio provvisorio, la società nerazzurra rischia fortemente di vedere ulteriormente (e definitivamente) bocciato dal giudice il piano presentato da Benedetto Mancini, presidente del club, per tenere in vita il club. Dopo il primo “no” della Procura sulla proposta del numero uno della società, causata dai mancati versamenti nelle casse del Latina Calcio e dalla registrazione di conti molto più in negativo rispetto alla cifra indicata, con un buco di 11 milioni di euro alla base della richiesta di fallimento, la decisione definitiva sembra non poter mutare di fronte alla mancanza di presupposti per la continuità aziendale. Il non emergere di quelle garanzie che potrebbero portare all’esercizio provvisorio, per un momentaneo galleggiamento della società, potrebbe essere infatti confermato dal giudice per la decisione finale. Le strade, al momento, sembrano essere due: no alla proposta di Mancini, fallimento del club ed esercizio provvisorio affidato al curatore fallimentare per permettere al club di concludere la stagione, da una parte, e fallimento senza esercizio provvisorio dall’altra. Per uno scenario che si rivelerebbe ben più grave del previsto.

Della delicatissima situazione del Latina Calcio ha voluto parlare anche Damiano Tommasi, presidente dell’AIC, recatosi stamani all’allenamento della squadra e conscio della grande voglia anche dei calciatori nerazzurri di non mollare fino alla fine e mettere sul campo tutto l’impegno possibile fino alla decisione finale: “Siamo venuti a vedere i ragazzi, anche perchè questi sono giorni fondamentali per la squadra e c’è una situazione che pensavamo di non dover più ripercorrere dopo la vicenda Parma: probabilmente è un segnale che anche le norme e i controlli federali non sono ancora all’altezza della situazione, qualcosa su cui si dovrà lavorare molto. Poi, personalmente ho un mio cruccio: se una realtà dal valore sociale come una squadra professionistica di questo livello deve ricadere poi sulla responsabilità di un gruppo di soci che nel bene e nel male possono determinare questo, credo ci sia qualcosa che non torna. Il Latina Calcio è un bene che va oltre l’attività imprenditoriale”.

“Il tema è soprattutto il valore della società: nel momento in cui non c’è la prosecuzione dell’attività, nemmeno con l’esercizio provvisorio va disperso. Difficile pensare a dei creditori che vadano ad ottenere qualcosa in più rispetto a quello che si può ottenere dal Latina Calcio se questo patrimonio viene perso – prosegue Tommasi. I calciatori possono far ben poco oggi e sperare che sia data questa prosecuzione dell’attività, e che si trovi il modo di fare un passaggio di quote della società e dar seguito alla stagione, sapendo che ci sono risorse a disposizione e che l’interruzione dell’attività determinerebbe la dispersione del patrimonio, sia dei calciatori che del titolo sportivo. Credo ci possano essere le condizioni, poi non sono personalmente a conoscenza di tutti i dettagli della situazione, molto delicata, ma la mia analisi è generale. E’ successo già a Parma, Pisa e Siena: è difficile pensare che una collettività ed una passione sportiva, che non è un’attività imprenditoriale e basta, cadano di fronte a responsabilità imprenditoriali in capo ad una persona che può invece determinare tutto questo, e ciò mi dispiace”.

In chiusura, Tommasi ha anche parlato di possibili vie d’uscita per vedere il Latina salvo: “Facendo un ragionamento più ampio rispetto alla gestione aziendale, che i temi e i problemi gravi che ci possono essere dietro a questa società non siano tali da determinare la chiusura dell’attività. Che si faccia un ragionamento un po’ più allargato, che dia il vero valore di una squadra di Serie B di una città come Latina e che la prosecuzione della stagione ci sia, con la speranza che qualcuno rilevi il titolo. L’eventuale esclusione dal campionato del Latina determinerebbe un’incidenza sulla competizione che per il nostro sistema non sarebbe una buona cosa. L’esercizio provvisorio? Dipenderà dalle risorse a disposizione, da quante aste si potranno fare, è una procedura da rivedere: è stato fatto a Parma pochi anni fa e ci siamo ricascati, le norme che ci sono a livello federale non sono sufficienti per fare questo, bisognerà lavorarci. Il discorso dei contratti dei calciatori è tutto in divenire e da valutare con chi prenderà in mano la gestione, sperando che la prosecuzione dell’attività venga fatta in modo consono nel rispetto della professione”.