L’arrivo sul barcone, l’esordio in Serie A contro l’Atalanta e il sogno di sfidare il “suo” Milan: la prima domenica da grande di Coulibaly
E’ cambiata la vita nel giro di qualche mese a Mamadou Coulibaly: la nuova stellina del Pescara di Zeman, la cui storia ha commosso tutti. Un provino al Pescara in autunno dove ha convinto tutti gli addetti ai lavori, costringendo la società biancazzurra a soffiarlo alla concorrenza. Una storia, quella di Coulibaly, fatta di incertezza e paura. Arrivato in Italia a bordo di un barcone, per poi crescere in una casa-famiglia in Abruzzo. A Montepagano, una frazione di Roseto, nello stesso posto dove è cresciuto pure Babacar. Un altro attaccante, con cui il giovanissimo Mamadou condivide non solo la nazionalità (Senegal) ma anche la precocità. Ha dovuto superare la burocrazia il Pescara e attendere il giorno in cui Coulibaly è diventato 18enne per tesserarlo. Nemmeno il tempo di firmare sul cartaceo, per poi farlo anche in campo: in Primavera contro l’Avellino. E’stato il primo sigillo che gli è valso la convocazione tra i grandi, per mano di Zdenek Zeman, sempre bravissimo a valorizzare i giovani. Ieri è arrivato pure l’esordio, a Bergamo contro l’Atalanta: una ventina di minuti per una prima volta che non dimenticherà mai: “Sono contento di aver giocato, ci credevo perché credo in tutto ciò che faccio”. Una giornata da sogno vissuta in un teatro neroazzurro, con un’altra sullo sfondo da vivere in ottica rossonera:”Da piccolo tifavo per il Milan, mi piacerebbe giocarci contro”. Il 2 Aprile all’Adriatico ci sarà Pescara-Milan, esattamente un mese dopo la firma sul contratto in biancoazzurro. Un cerchio che potrebbe chiudersi proprio con la squadra per cui tifava da bambino. A decidere sarà Zeman, che, però, ha già capito il potenziale di questo ragazzo: “Lui non parla tanto, ma crede in me”. E come biasimarlo.