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Laporta: “Avrei dovuto scommettere prima su Xavi. Haaland? Se ne parlo il prezzo aumenta”

Le dichiarazioni del presidente blaugrana sul suo primo anno alla guida del club

A distanza di un anno dalla nomina come presidente del Barcellona, Joan Laporta ha fatto un bilancio del suo operato alla guida del club blaugrana.

 

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“La rosa deve essere equilibrata. Non possiamo avere dieci attaccanti o dieci centrocampisti. Se inseriamo giocatori, altri dovranno uscire. Non posso dire nulla perché il prezzo aumenta. Abbiamo in programma di rafforzare tutte le posizioni. Stiamo lavorando. L’importante è che tutti i giocatori vogliano venire al Barcellona”, così il presidente Laporta a Barca TV sulla possibilità di acquistare Haaland dal Borussia Dortmund.

 

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Il presidente blaugrana ha commentato anche gli arrivi di Aubameyang, Dani Alves, Adama Traoré e Ferran Torres: “Il lavoro è stato molto buono durante il mercato invernale. Ferran ha molte qualità, un bravo ragazzo. Adama torna a casa, è un giocatore diverso, ha forza, velocità, conosce il nostro sistema. Aubameyang sembra cavalcare, è meraviglioso. Alves rende tutti felici, crea uno spogliatoio, ha segnato gol. Sono contento se riuscirà a giocare il Mondiale. Con la sua tecnica aiuta il nostro modo di giocare. Siamo molto soddisfatti”. Sulle possibilità di continuare nel club di Dani Alvess e Adama Traoré: “Per loro c’è un’opzione per restare, con Alves è più facile, con Adama dobbiamo vedere un po’ di più, perché dobbiamo essere molto rigorosi sulla questione economica”.

 

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Sui rinnovi di Araujo e Gavi: “Il giocatore ha molto da dire quando si tratta di rinnovare. Sono grato ai giocatori che hanno rinnovato perché ora c’è un criterio sportivo ed economico. Chi vorrà restare al Barcellona rimarrà. Sa che la sua carriera sportiva sarà buona e che verrà riconosciuto con un buon contratto, sarà valorizzato. Spero che seguano le orme di Fati, Pedri e Nico”.

 

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Sull’operato di Xavi: “Con quello che ha fatto ha cambiato la mentalità della squadra e degli stessi giocatori: recupera la nostra essenza a livello calcistico.I catalani hanno di nuovo speranza. L’avrei preso prima, avrei dovuto ascoltare il mio intuito, ma nella vita devi tenere conto di molte situazioni. Il mondo del calcio appartiene alle emozioni, al rispetto, ai tifosi del Barcellona, ​​nel nostro caso. La decisione perfetta non esiste, ma abbiamo fatto una scelta e penso sia stata buona perché siamo migliorati. Sono convinto che ci regalerà tante gioie”. 

 

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Sull’addio di Messi: “E’ stato doloroso. E’ la decisione più triste di tutte e non avrei mai voluto prenderla, ma volevo mettere l’Istituzione prima di tutto, anche prima di allenatori e del miglior giocatore della storia. E dovevamo farlo. Perché la situazione che abbiamo ereditato era quella che era. Potrebbe sembrare che non ci fosse nulla dopo, ma quelli che amano il Barça sanno che la storia continua e con il lavoro e le decisioni ponderate possiamo continuare sulla strada del successo”.