La top 11 degli svincolati del calciomercato: come si piazzerebbe, in Serie A?
Calciomercato chiuso, vero. E già ci manca. Gennaio non è così lontano, nel
frattempo però c’è ancora una finestra aperta. Quella dei giocatori che in NBA sarebbero free agent, ovvero i calciatori svincolati. Per quelli senza squadra da prima del 30 giugno c’è tempo fino al 31 marzo 2018, per chi invece si è liberato tra l’1 luglio e il 31 agosto sarà possibile trovare una sistemazione entro il 15 dicembre e poi dal 3 gennaio al 31 marzo. Occasioni, cavalli di ritorno, suggestioni:
ce n’è un po’ per tutti i gusti e così abbiamo provato a stilarne una
formazione. Chissà quale piazzamento raggiungerebbe in Serie A… Con un attacco
così, però, non è affatto illegale volare un po’ con l’immaginazione.
Partiamo però dalla difesa e dal suo guardiano: è pur sempre un Campione del
Mondo, lo è anche da svincolato. Marco Amelia è reduce da due esperienze non
indimenticabili al Chelsea e al VIcenza, ma può essere una garanzia anche per
far crescere colleghi più giovani. Davanti a lui un altro che ha baciato la
Coppa a Berlino, quel Cristian Zaccardo che per trovare squadra non ha esitato
a proporsi addirittura su Linkedin: di certo non gli mancherebbe la voglia. Al
suo fianco uno che la Serie A la conosce molto bene, Modibo Diakitè: il francese classe ’87,
vincitore di due coppe Italia e due supercoppe con la Lazio, dopo aver lasciato
i biancocelesti ha girovagato tra Inghilterra, Spagna e Italia, senza trovare
molta fortuna. Sulle fasce invece Paolo De Ceglie e Reto Ziegler: il primo,
dopo aver vinto 4 scudetti con la Juve, ha cercato di affermarsi anche lontano
da Torino, ma le esperienze (in prestito) a Parma e Marsiglia non sono andate
come si sperava e i bianconeri non hanno rinnovato il suo contratto. Un
percorso simile quello dello Svizzero, che dopo due anni a Sion è rimasto senza
squadra.
Nell’ipotetico centrocampo a due, la cerniera è formata da due vecchie
conoscenze del calcio italiano. dici Mathieu Flamini e pensi all’Arsenal e alla
sua parentesi al Milan. Oggi il francese è reduce dall’annata al Crystal Palace
ed è svincolato dall’1 luglio 2017. Un pensierino… anche per Sulley Muntari,
con cui Flamini ha giocato al Milan. Il ghanese non ha lasciato il segno a
Pescara (aveva lasciato l’Europa per accasarsi all’Al Ittihad) e adesso è svincolato.
E ora viene il bello, perché la trazione anteriore di questa squadra è
talento allo stato puro. Con un piccolo compromesso: dimenticarsi un po’ della
tattica. Unica punta Alberto Gilardino, che non è riuscito ad accasarsi durante
la sessione appena conclusa. Forse perché cercava ancora un treno in Serie A,
forse perché doveva andare così. E per lui a parlare sono i gol, la storia. E
nient’altro. Dietro di lui, musica maestro. Giuseppe Rossi, Alessandro
Diamanti, Antonio Cassano. Talenti che per varie motivazioni non hanno
probabilmente espresso tutte le loro potenzialità. La sfortuna, maledetta
sfortuna, ha sempre messo i bastoni tra le ruote a Giuseppe Rossi: “Ho ancora
tanto da dare” dice lui e ha ragione. Perché a 30 anni, anche dopo l’ennesimo
grave infortunio al ginocchio dal quale sta recuperando, sì che c’è ancora
tanto da dare. Discorso diverso, tanto, per Antonio Cassano. Un’estate “particolare”
la sua. Verona, il primo addio, il cambio di rotta, l’addio definitivo. “Ma non
lascio il calcio”. E allora sì che si può sperare in un finale migliore. Lo
stesso che desidera Alino Diamanti, tornato in Italia dopo averla lasciata forse
troppo presto per la Cina. Dopo il ritorno qualcosa sembra essersi rotta… ma c’è
ancora il tempo per ripararla.