La rinascita di Boateng: ottavo gol in campionato e da “Prince” è diventato re della Liga
Ci ha pensato ancora lui, per l’ennesima volta. Ha affossato anche il Villarreal, con un gol dei suoi. Kevin-Prince Boateng è tornato a splendere. Come la corona che porta fiero sul collo. Si era sbiadita, col tempo il principe stava perdendo i suoi poteri. In Spagna ha ritrovato il suo regno. L’ambiente ideale per tornare ad incantare. Il motivo? Semplice: “Il sole, il clima, poi la gente ti saluta per strada quando stai andando allo stadio e la pressione si sente solo dopo”. Questione di stile di vita. Lui, “The Prince”, odia essere ingabbiato. La nebbia di Milano lo stavo intristendo, meglio il sole delle Canarie no? Certo. Libertà dicevamo, nella vita come in campo. Fuori dagli schemi, in tutti i sensi. Libero di svariare sul rettangolo verde. Pochi dettami tattici, meglio far esplodere la sua fantasia. Così Boateng è tornato grande. Un altro gol per diventare re della Liga. Sì, perché ora è lui il centrocampista ad aver segnato di più. Scordatevi i vari Kroos, Isco, Iniesta, James Rodriguez. Eresia? Forse. Ma adesso è solo al comando, con la sua corona salda in testa.
Ha consolidato il suo primato con la rete siglata al 10’ del primo tempo contro il Villarreal. Colpo di testa e palla all’angolino. La squadra di Fran Escribá gli porta bene, lo esalta. Ad ottobre contro il Sottomarino Giallo siglò un gol da antologia, di quelli che rimangono impressi. Sforbiciata sotto l’incrocio e via ed esultare. Col sorriso stampato in faccia, come non gli si vedeva da tempo. Con questo, ha messo a segno il suo ottavo centro in campionato, bottino mica male. Nel Las Palmas Boateng è tornato a sorridere. E’ felice, si sente a casa: “Vivo in modo semplice. Mi alzo alla mattina e vado agli allenamenti in maglietta e pantaloncini“. Cosa chiedere di più? Forse un allenatore in grado di esaltare le sue qualità: “Quique Setién? Fuori dal campo è una persona molto piacevole, ride, scherza, ma durante gli allenamenti pretende molto e vuole vincere sempre”. Ci riesce, magari non sempre, ma qualche volte a farne le spese sono le grandi di Spagna. Si ricorderà qualcosa il Real Madrid. Perché sì, il Boa ha fatto male anche ai Galacticos. La partita è poi finita 3-3, ma poco importa, perché ha testimoniato la rinascita di Kevin-Prince.
Triste, sconsolato, quasi spaesato. Lo si vedeva così nella sua seconda esperienza al Milan. Lontani i fasti del primo triennio in rossonero, quando Boateng era diventato uno dei centrocampisti più letali del nostro campionato. Con il tempo il Boa ha perso il veleno, è diventato innocuo. Urgeva un cambio di rotta. Quindi che si fa? Si cambia aria, scontato. Destinazione Bundesliga. Squadra? Schalke 04. Alti e bassi. Sprazzi di classe, gol spettacolari. Poi ancora la discontinuità, la mancanza di stimoli. Ancora un cambio, destinazione Spagna: “Se la gente venisse alle Canarie sicuramente capirebbe perché ho scelto di giocare con il Las Palmas: sole e caldo. E’ la chiave per svegliarsi la mattina di buon umore”. Ricetta perfetta. E poi c’è di più: “Qui le squadre piccole vogliono giocare a calcio e non buttano via la palla, fanno il tiki taka. Si trova più spazio e si segna di più”. Vero, verissimo. Soprattutto se dal centrocampo ti spostano a fare la punta. E’ quello che è successo a Boateng da qualche mese a questa parte. Un cambio di ruolo che l’ha portato ad essere più letale sotto porta, come i vecchi tempi. Anzi ancora di più. Perché adesso “The Prince” sta diventando “The King”, a 30 anni. Ma quando c’è il sole, il cado e la passione nulla diventa impossibile.