La Marcia Real di Zidane: l’allenatore mette la settima coppa in bacheca ma non si scompone: “Il merito è della fame dei ragazzi”
Sette titoli in un anno e mezzo circa. Troppo forte da calciatore Zinedine Zidane per immaginarselo così quadrato e vincente anche in panchina. E invece dall’addio a Benitez e dal suo arrivo, il Real Madrid è diventata una macchina assolutamente perfetta che continua a collezionare gol, vittorie e record. Nella nottata del Bernabeu, il Real ha alzato la decima Supercoppa spagnola della propria storia, in un clasico senza storia. Il secondo di seguito dopo aver vinto domenica sera 3-1 al Camp Nou. I blancos – con Cristiano Ronaldo squalificato – stendono 2-0 il Barcellona e mettono in bacheca il secondo trofeo della stagione dopo la Supercoppa europea. E’ stata l’ennesima prova di forza del Madrid capace di andare a segno da 68 partite consecutive. Praticamente quasi sempre con Zidane in panchina, che, con 141 presenze all’attivo d’allenatore del Real Madrid, ha già conquistato sette titoli. L’uomo delle finali Asensio prima, Benzema poi, chiudono e archiviano la pratica Barça già nel primo tempo con Valverde e i suoi ragazzi praticamente paralizzati. Non tanto nel punteggio, ma soprattutto del gioco. Dopo quasi dieci anni, infatti, il Barcellona perde il Clasico anche nel dato del possesso palla con il Tiki Taka che sembra ormai un lontano ricordo. La differenza tra le squadre sta nella fame, come ha sottolineato proprio Zidane a fine partita in conferenza: “I giocatori si meritano tutto questo. Hanno talento, ma non solo. La gente può pensare che sia facile ma non lo è. Anzi, c’è molto lavoro dietro, c’è voglia di arrivare a questi traguardi. Questi calciatori hanno fame, ogni volta che giochiamo si nota. Abbiamo giocato molto bene a Barcellona e abbiamo giocato bene anche questa sera”. Pronti via e il Real è già avanti con Asensio. Poco dopo arriva il 2-0 e a fine primo il Bernabeu è in delirio: “Il primo tempo è stato spettacolare, siamo entrati in maniera fantastica nel match. Li abbiamo pressati alti, esattamente come avevamo preparato la sfida. Siamo contenti, vanno fatti i complimenti ai ragazzi“. Un altro trofeo da posizionare nel museo del Bernabeu, ma la parole d’ordine di Zidane è sempre la stessa: umiltà. “La stagione sarà molto lunga e l’ultimo anno abbiamo vinto la Liga all’ultima giornata con la stessa squadra e gli stessi calciatori. Dovremo lavorare per vincere il campionato un’altra volta”.