La lettera di Baggio ai giovani: “Abbracciate i vostri sogni e seguiteli”
Sanremo 2013, quattro anni fa proprio di questi tempi. Roberto Baggio fu ospite dell’Ariston nella terza serata del Festival della musica italiana e ne approfittò per lasciare un messaggio importante. Perché il calcio e l’impegno umanitario hanno sempre riempito la sua vita. Tra poco, il Divin Codino compirà 50 anni. Ma i consigli che dispensò allora restano tuttora attuali. Di seguito, la lettera che lesse a Sanremo.
“A tutti i giovani e tra questi ci sono anche i miei tre figli
Per 20 anni ho fatto il calciatore. Questo certamente non mi rende un maestro di vita, ma ora mi piacerebbe occuparmi dei giovani così preziosi e insostituibili. So che i giovani non amano i consigli. Anche io ero così. Io però senza arroganza, stasera qualche consiglio lo vorrei dare. Vorrei invitare i giovani a riflettere su queste parole.
La prima è passione. Non c’è vita senza passione e questa la potete cercare solo dentro di voi. Non date retta a chi vi vuole influenzare. La passione si può anche trasmettere. Guardatevi dentro e lì la troverete.
La seconda è gioia. Quello che rende una vita riuscita è gioire di quello che si fa. Ricordo la gioia nel volto stanco di mio padre e nel sorriso di mia madre nel metterci tutti e dieci la sera intorno alla tavola apparecchiata. E proprio dalla gioia nasce quella sensazione di completezza di chi sta vivendo pienamente la propria vita.
La terza è coraggio. E’ fondamentale essere coraggiosi e imparare a vivere credendo in voi stessi. Avere problemi o sbagliare è semplicemente una cosa naturale. E’ necessario non farsi sconfiggere. La cosa più importante è sentirsi soddisfatti, sapendo di aver dato tutto. Di aver fatto del proprio meglio, a modo vostro e secondo le vostre capacità. Guardate al futuro e avanzate.
La quarta è successo. Se seguite gioia e passione, allora si può anche parlare anche del successo. Di questa parola che sembra essere rimasta l’unico valore nella nostra società. Ma cosa vuol dire avere successo? Per me vuol dire realizzare nella vita quello che si è, nel modo migliore. Questo vale sia per il calciatore, per il falegname, l’ agricoltore o per il fornaio.
La quinta è sacrificio. Ho subito da giovane incidenti alle ginocchia, che mi hanno creato problemi e dolori per tutta la carriera. Sono riuscito a convivere e convivo con quei dolori, grazie al sacrificio, che vi assicuro che non è una brutta parola . Il sacrificio è l’essenza della vita, la porta per capirne il significato. La giovinezza il tempo della costruzione. Per questo bisogna allenarvi bene adesso: da ciò dipenderà il vostro futuro. Per questo, gli anni che state vivendo sono così importanti. Non credete a ciò che arriva senza sacrificio, non fidatevi: è un’illusione. Lo sforzo e il duro lavoro costruiscono un ponte tra i sogni e la realtà.
Per tutta la vita ho fatto in modo di rimanere il ragazzo che ero che amava il calcio e andava a letto stringendo al petto un pallone. Oggi ho solo qualche capello bianco in più, e tante vecchie cicatrici, ma i miei sogni sono sempre gli stessi. Coloro che fanno sforzi continui, sono sempre pieni di speranza. Abbracciate i vostri sogni e seguiteli. Gli eroi quotidiani sono quelli che danno sempre il massimo nella vita ed è proprio questo che auguro a tutti voi ed ai miei figli.”