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La legge dell’ex di Rigoni, il sorriso ‘incredulo’ di Ceravolo: il Parma passa a Marassi

La dura legge dell’ex di Rigoni, il sorriso incredulo di Ceravolo e l’occasione sfruttata da Siligardi: senza Inglese e Gervinho (tra gli altri) alla vigilia, tris Parma al Ferraris, il solito Piatek al Genoa non basta.

1-3 in rimonta per i ragazzi di D’Aversa, con la forza del gruppo, che dopo l’ennesimo gol da record dell’attaccante polacco (a caccia di Gabriele Batistuta, 11 reti in altrettante partite) ha ribaltato tutto in soli quindici minuti.

Tocco a porta vuota sotto la ‘sua’ Nord per l’ex Rigoni, braccia al cielo a chiedere scusa dopo una settimana sicuramente non come tutte le altre: “domani per me non sarà una giornata come tutte le altre… – le prime parole affidare ad un post su Instagram dal centrocampista alla vigilia -.

Torno in una città che per me è stata casa, dove ritroverò amici genoani che non vedo l’ora di riabbracciare. Rivali in campo, nemici mai! Che vinca il migliore”.

Nessuna esultanza, quindi, ma anche nessuno sconto a quegli amici ritrovati ma avversari per novanta minuti: primo gol maglia del Parma sulle spalle per il numero 32 gialloblù, “un gol importante perché ci ha permesso di pareggiare, ma è stato giusto non esultare”, così Luca dalla mixed zone a fine gara.

“Qui sono stato sempre sostenuto e amato dai tifosi e li ringrazio”. Applausi per il centrocampista anche oggi al momento dall’uscita dal campo, dopo una rimonta “forza del gruppo, perché Gervinho e Inglese dei quali si è parlato tanto per noi sono importantissimi, ma chi ha giocato oggi ha meritato la fiducia dell’allenatore”.

Occasione sfruttata da chi ha giocato meno, tra questi anche l’altro Luca Siligardi: passano dieci minuti e il sinistro a giro dell’ex Verona, primo gol della stagione anche per il classe ‘88, regala il sorpasso al Parma.

Vantaggio che diventa doppio al minuto 31, assist perfetto di Barillà e appoggio in rete di testa di Ceravolo.

Sette i gol nella stagione della promozione, oggi al ritorno al gol in Serie A otto anni e mezzo dopo la rete del momentaneo pareggio nell’1-2 dell’Atleti Azzurri d’Italia tra Atalanta e Palermo, con doppietta di Cavani a decidere il match.

“Non sapevo nemmeno quanto fosse passato dall’ultimo in A, ancora non ci credo: ora mi metto al telefono e magari capirò cosa è successo. – il commento a caldo dalla pancia di Marassi di un Ceravolo tra l’emozionato e l’incredulo -. Mi mancava uno spunto per sbloccarmi e tirarmi su, quale occasione migliore di un gol così importante in questo stadio.

Dedica? Alla mia famiglia, che mi è sempre vicina ed è la mia forza”. Anche e soprattutto nei momenti difficili, come quello delle voci che dicevano che Ceravolo in A non potesse starci più.

“Io cerco sempre di tapparmi le orecchie, l’importante è quello che si fa in campo e in allenamento: se sono rimasto qui è perché la società crede in me, chiaro che avrò meno spazio ma cercherò di esserci sempre, cercherò di trovare continuità”.

Per superare anche le difficoltà, che durante una stagione inevitabilmente non mancheranno. “L’obiettivo infatti resta la salvezza.

Ci saranno momenti meno fortunati e dovremo essere pronti ad affrontarli – con la forza del gruppo – Oggi vittoria della squadra? Confermo, prima della partita si parlava delle assenze importanti, anche chi non sta trovando molto spazio però si fatto trovare pronto.

Tutti remiamo per un unico obiettivo”. Oggi tre punti meno lontano, grazie alla vittoria in rimonta contro il Genoa del ‘Pistolero’ Piatek: tra esultanze strozzate e il sorriso incredulo per un ritorno al gol.