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Il diario di bordo di chi ha vissuto da vicino la realtà galiziana

Quattro cuori e una capanna. O meglio, un comasco, un brianzolo, un romano e un varesotto a La Coruña. Sembra l’inizio di una barzelletta, in realtà è la storia di Lorenzo, Andrea, Giuseppe e Alberto che hanno passato un weekend in Galizia. E a raccontarlo siamo proprio noi: il primo ha ideato il progetto, il secondo e il terzo sono stati collaboratori attenti e sempre sul pezzo (soprattutto nel trovare qualche discoteca per andare a ballare. Spoiler: alle 22.30 eravamo già tutti a dormire). L’ultimo ha avuto un fida accompagnatrice, tanto fondamentale quanto scomoda: stiamo parlando di una videocamera, che ha reso possibile tutto questo. Pensato come viaggio di lavoro, ma alla fine ci siamo divertiti. E non poco.

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photo credits: Alberto Bornati

Se ci avessero detto che per raggiungere La Coruña sarebbero serviti un aereo e due treni (di cui uno perso), avremmo sicuramente cambiato destinazione. Fortunatamente, l’attesa ha ripagato. Un weekend tra Deportivo, taxi e cucina spagnola. Città multiculturale e accogliente come mai ci saremmo potuti immaginare. Per capire la lingua avevamo a disposizione due strumenti universali: Google traduttore, e Andrea. Ovviamente, anche il “gesticolare” italiano si è rivelato essenziale.

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photo credits: Alberto Bornati

Ma la vera impresa è stata un’altra. Portare Alberto a vedere una partita di calcio, è stata la nostra vittoria più grande. Spiegargli le regole, però, non è stato così tanto divertente come vederlo disorientato e compiaciuto al tempo stesso. Deportivo-Burgos è stata un’esperienza che è andata oltre il risultato: ambiente suggestivo e coinvolgente. Siamo entrati parlando brianzolo e romano, 90′ dopo sapevamo a memoria cori dallo spiccato accento galiziano. L’highlight migliore della gara? Giuseppe e Lorenzo che cercano (senza successo) di collegarsi per vedere Juventus-Napoli. Una catena di emozioni iniziata sin dal prepartita: bar colmi di tifosi, colori bianco e blu dappertutto. Una sciarpa al collo e una birra Estrella Galicia tra le mani. E poi c’eravamo noi: una videocamera, un microfono e la domanda ripetuta come una cantilena da chiedere in giro: “¿Qué representa el Dépor para ti?”. Ci siamo messi in gioco, ed è stato davvero divertente. Anche i tassisti per le strade sono stati tartassati allo stesso modo. E gli anedotti non sono di certo mancati.

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photo credits: Alberto Bornati

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La Coruña è tante piccole cose messe insieme: è la spiaggia in centro città che affaccia sull’oceano, è la Birra Estrella Galicia, è il molo dei pescatori e il quartiere antico. È la Torre d’Ercole e il bocadillo (panino e prosciutto crudo). È un cameriere venezuelano che ti accoglie con un “mamma mia, italiani!” e un musicista che suona la fisarmonica nei vicoli più impensabili. Uno dei punti più a sud della Spagna certo, ma tra i più caratteristici e identitari. Da oggi, il Deportivo ha 4 tifosi in più.

Tornati in Italia, abbiamo capito l’errore. I voli diretti per La Coruña ci sono: bastava prenotare in settimana.

A cura di Lorenzo Bloise, Andrea Monforte e Giuseppe Vignola