Tra genio e culto: così Kvara ha cambiato la Serie A
I numeri esaltanti, lo scudetto vinto, l’amore di Napoli. Tutti i segreti del campione georgiano chiamato a riconfermarsi
Sguardo timido, mani sul volto, espressione enigmatica. L’impatto italiano di Kvicha Kvaratskhelia si riassume così. Con quell’esultanza che, al 37’ dà inizio alla rimonta sul Verona durante la prima giornata dello scorso campionato e diventa uno dei simboli dello straordinario cammino dei ragazzi di Luciano Spalletti.
Protagonista assoluto? Proprio il numero 77 azzurro, capace d’imporsi grazie a 14 reti e 17 assist in 43 presenze stagionali. Ma come ha fatto il miglior giovane della Champions League 22-23 a raccogliere consensi anche fuori dal Maradona a solo un anno dalla firma col Napoli? E perché c’è così tanta attesa intorno al suo nome in vista del nuovo corso targato Rudi Garcia?
Dall’arrivo al mito: così nasce “Kvaradona”
L’operazione che ha portato Kvaratskhelia a vestire i colori azzurri ha radici lontane. Nell’estate 2020 infatti il Napoli fiuta il colpo e chiede informazioni al Rubin Kazan, proprietario del cartellino. Richiesta russa? 30 milioni di euro e matrimonio poi rimandato alla scorsa estate grazie ai 10 milioni versati da De Laurentiis nelle casse della Dinamo Batumi che anticipano la concorrenza di altre italiane quali Roma, Juve e Sassuolo e regalano ai campani il perfetto erede di Lorenzo Insigne.
Il risultato è straordinario, visto che il classe 2001 ha conquistato subito i cuori dei tifosi grazie a giocate preziose, gol decisivi (le reti in Champions con l’Ajax, quella alla Juve, lo spettacolare assolo contro l’Atalanta), e un apporto, numeri alla mano, superiore a quello dei vari Kakà, Lavezzi e Ronaldinho al loro primo anno in Italia. Altro dato rilevante? La coppia con Osimhen (45 realizzazioni in due) è stata la quarta migliore d’Europa. L’accostamento a Maradona in termini d’impatto sul mondo napoletano è così dietro l’angolo.
Kvara e i suoi fratelli: così cresce la Georgia
L’esplosione dell’MVP della passata Serie A ha acceso un vero e proprio faro sulla Georgia, paese già noto al nostro calcio per la provenienza di ottimi elementi quali Kakha Kaladze (due volte campione d’Europa col Milan di Ancelotti) e Levan Mchedlidze (centravanti di provincia passato tra Palermo ed Empoli) ed adesso nuovamente al centro dei pensieri degli appassionati.
Un interesse reciproco se si pensa al grande seguito riscosso dal Napoli a casa del suo gioiello, ai recenti movimenti di mercato e al bel cammino della Georgia U21 all’Europeo di categoria, manifestazione che ha messo in risalto ottime promesse quali Giorgi Mamardshvili (portierino del Valencia) e Zuriko Davitashvili (ala del Bordeaux reduce da 7 reti e 3 assist in stagione). Effetto Kvara.
Garcia per confermarsi
L’addio alla panchina azzurra di Luciano Spalletti con il conseguente arrivo di Rudi Garcia rappresenta un bel banco di prova per i campioni d’Italia, chiamati a confermarsi sfruttando il 4-3-3 dell’allenatore francese ex Roma e Lione.
La pressione aumenta, anche per Kvaratskhelia che avrà il difficile compito di dimostrare continuità in Italia dopo una difficile seconda parte di stagione ed affermarsi per davvero in Europa. Sfida lanciata. Kvicha è avvisato. Per provare ad essere (ancora)… Kvaradona.