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Kurzawa: “Ibrahimovic? Grande uomo oltre il personaggio. Vi racconto il mio PSG”

Layvin Kurzawa, ex difensore del PSG (imago)
Layvin Kurzawa, ex difensore del PSG

L’intervista all’ex difensore del PSG Layvin Kurzawa, oggi svincolato, ai microfoni di Gianlucadimarzio.com

Un viaggio lungo quasi dieci anni ai vertici del calcio nazionale e internazionale. Ricco di esperienze, aneddoti, retroscena di calciomercato. 32 anni, la bacheca piena di trofei, un bagaglio culturale non indifferente, vista la possibilità di stare per anni tra le stelle del calcio parigino e mondiale.

Layvin Kurzawa, intervenuto ai microfoni di gianlucadimarzio.com, ha ripercorso un po’ quello che è stato il suo percorso al PSG. Il tutto, ovviamente, senza dimenticare due grandi ex compagni, oggi protagonisti in Italia anche se in ruoli diversi: Thiago Motta e Zlatan Ibrahimovic.

Rapidità e determinazione a rispondere al telefono. Disponibilità provando a dire qualche parola in italiano. Voglia immensa di tornare in campo per dimostrare di poter dare ancora molto. Un mix letale di nostalgia e ammirazione quando parla dei suoi ex compagni perchè i nomi, francamente, sono da capogiro. Adesso nella grande famiglia dell’agenzia Wasserman, Layvin Kurzawa – oggi svincolato dopo l’ultima esperienza parigina – è questo e anche molto altro.

La stellare MNM con Messi, Neymar e Mbappé. Poi ancora Sergio Ramos, David Luiz, Thiago Silva… ma anche Marco Verratti, Thiago Motta e Zlatan Ibrahimovic. Tra i tanti compagni avuti durante l’esperienza parigina, svariati sono figure molto vicine al calcio italiano. “Secondo me c’è stato un periodo in cui si è visto il miglior PSG di sempre. Ecco, è stato esattamente il periodo con Ibrahimovic e con Thiago”.

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“Thiago Motta dettava i tempi, ha cambiato da solo il PSG”

A sentirlo parlare, Kurzawa trasmette emozioni e sensazioni, trasportandoci all’improvviso – almeno con il pensiero – fino al 2015, negli spogliatoi del Parc des Princes. “C’è una cosa che ho sempre detto e che non mi stancherò mai di ripetere: il PSG ha cambiato il suo modo di giocare nel momento in cui Thiago Motta ha lasciato il club. Era il fulcro del gioco, quello che vedeva tutto, quello che dettava i tempi di gioco… Per me era un giocatore incredibile”. Il vero metronomo di quella squadra capace di dominare in lungo e in largo.

Ho un aneddoto proprio con Thiago, in occasione del mio primo gol con il PSG, contro Saint Etienne“, prosegue Layvin in questo suo viaggio tra piacevoli ricordi. “Dopo un primo tempo in cui mi ero spinto molto in profondità ma senza ricevere il pallone gli ho parlato nell’intervallo. Gli dissi: “Thiago quando hai il pallone guardami perché faccio il movimento in profondità”. Detto, fatto. “Una volta ricominciato il secondo tempo, al primo pallone che ha toccato mi ha messo davanti alla porta alla perfezione e ho segnato. Intorno a me avevo dei giocatori con un’intelligenza calcistica e un talento incredibile”.

Ibrahimovic, dirigente del Milan (imago)
Ibrahimovic, dirigente del Milan

Kurzawa: “Ibra? Era speciale, grande uomo oltre il personaggio”

I retroscena, però, non finiscono qui e Kurzawa ci parla anche di Ibra. “Per quanto riguarda Zlatan, era speciale. Quando si è in squadra con lui c’è la certezza che tutti i giocatori si comportino bene. E secondo me è molto importante avere una personalità così nello spogliatoio. Non qualcuno che faccia paura ma che venga rispettato, che non si nasconda quando c’è da dire qualcosa e che abbia l’esperienza per farsi ascoltare. Di aneddoti con Zlatan ne avrei diversi, non posso dire altro che cose positive di lui”.

Chi è che non conosce Ibrahimovic? Ruvido negli atteggiamenti, spocchioso con i media, un ego smisurato. Ma un calciatore e una persona esemplare. “È stato un giocatore e un compagno incredibile: malgrado tutto mi ha aiutato molto a integrarmi quando sono arrivato al PSG. Con lui si poteva parlare di tutto, era capace di capire se c’era qualcosa che non andava e veniva a parlartene in privato, memore del suo passato e di essere stato lui stesso in quelle situazioni. Malgrado il suo personaggio, malgrado il suo carattere”.

Thiago e Zlatan sono eccezionali. Se possono fare bene nei loro nuovi ruoli? Assolutamente sì. Anche se il calcio è in continua evoluzione, sono due persone che hanno sempre amato il calcio e che lo capiscono con un’intelligenza fuori dal comune. È gente che non è lì per caso, soprattutto Thiago ha fatto un bel percorso prima di arrivare dove è adesso, facendo i giusti step con i giovani e studiando molto”. In queste dichiarazioni, si percepisce un tono autentico, di chi non ha dubbi e crede fermamente in quello che sta dicendo.Si sono meritati il loro posto alla Juventus e al Milan, sono persone che vengono rispettate e quando succede questo, loro in primis danno se stessi in cambio con il lavoro e il sacrificio per raggiungere degli obiettivi. Non ho alcun dubbio delle loro capacità, avranno successo.

Messi, Neymar e non solo: “Vi racconto il mio PSG”

Di strada, Kurzawa, ne ha fatta parecchia. A Fréjus, comune francese situato nel dipartimento del Varo, il volto di Layvin lo ricordano molto bene. Quel ragazzo con il capo rasato e lo sguardo vispo è arrivato a giocare anche una finale di Champions League, quella – purtroppo per lui – persa contro il Bayern Monaco. Con quale squadra tutto ciò? Il Paris Saint-Germain, chiaramente. “Giocare con questo club è stato incredibile. Ho vestito questa maglia per un periodo in cui la squadra era la migliore del mondo“.

Layvin Kurzawa, ex difensore del PSG ora svincolato (imago)
Layvin Kurzawa, ex difensore del PSG ora svincolato

Kurzawa ci trascorre nove anni. “Ho avuto alti e bassi come ogni giocatore ma non trattengo altro che le cose positive che mi hanno insegnato molto e mi hanno reso il calciatore e l’uomo che sono adesso“.
Di quei 3.287 giorni trascorsi sotto la luce della Torre Eiffel è compreso anche il periodo della MNM, vale a dire la Messi-Neymar-Mbappè. “Il livello era importante anche se secondo me, come ho detto, non è stato il periodo più alto del PSG. Io ho vissuto un periodo in cui allenamenti e partite erano di un livello ancora superiore. Però è vero che vedere quei tre allenarsi e fare numeri con il pallone, oppure partecipare a dei torelli con loro era assurdo“.

Non perdevano mai la palla e non andavano mai in mezzo, era incredibile”. Il brasiliano è l’apice. “Il calciatore più forte con cui ho giocato? Neymar. Il più forte che ho affrontato? La risposta è la stessa (ride, ndr). Era impressionante, senza alcun dubbio. Ho avuto la fortuna di giocare al fianco di molti tra i migliori al mondo, tranne forse Cristiano Ronaldo. Al giorno d’oggi se guardiamo i più forti degli ultimi 10/15 anni si parla di Neymar, di Messi, di Mbappè e appunto di CR7. Io ho avuto la possibilità di stare al fianco di questi giocatori e posso dire che secondo me Neymar era il più talentuoso di tutti. Mi basta pensare al fatto che è stato nella top 10 del Pallone d’Oro quando ancora giocava in Brasile, incredibile“.

Tanto lavoro duro, anche perché non si rimane al PSG per nove anni per puro caso. L’opportunità unica e irripetibile di vivere la quotidianità di alcuni tra i più grandi nomi della storia del calcio. Ora si è chiuso un capitolo. Ma come si suol dire, “Chiusa una porta, si apre un portone“. E Layvin Kurzawa lo sa bene. Spalle larghe e petto in fuori, il futuro ce lo si scrive da soli. (CLICCA QUI PER IL RESTO DELL’INTERVISTA)

A cura di Simone Bianchi e Davide Balestra